colore digitale blog

Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Nozioni base di prestampa digitale

Altre tecnologie di stampa industriale


Stampa flessografica 

Si tratta di un procedimento di stampa che ha avuto di recente un notevole sviluppo, adatto alla produzione di quotidiani e imballaggi in film flessibile, plastica, carta e cartone. Il flusso di stampa flessografica è identico a quello della stampa offset ma le matrici (cliché) sono in materiale flessibile e morbido (gomma e resina polimerica) e si possono creare direttamente dal computer (computer to flexo-plate) o mediante pellicole. 

Anche la stampa flessografica può utilizzare il processo di quadricromia ma mentre in offset la quadricromia è la regola e i colori spot sono usati meno frequentemente, in flessografia è il contrario.


Stampa rotocalco 

Processo industriale di stampa rotativa di qualità superiore, utilizzata soprattutto in campo editoriale e commerciale. La stampa avviene direttamente dalla matrice alla carta (a differenza del procedimento offset, dove la stampa avviene attraverso l’interposizione del cilindro rivestito di caucciù tra il cilindro matrice e il cilindro di pressione). La matrice (cilindro in acciaio con superficie in rame) viene incisa con sistemi elettromeccanici senza pellicola (computer to cylinder) e gli elementi stampanti sono incavati.

La stampa rotocalco si distingue per l’assenza di parti al tratto (tutti i grafismi, anche i caratteri, sono retinati) è utilizzata per riviste illustrate e cataloghi a lunga tiratura, negli imballaggi flessibili in carta e plastica e nella produzione di materiali decorativi (carta da parati, finti legni, marmi, pelli, carte regalo).

È l’unico procedimento che consente di variare la quantità di inchiostro stampato, dunque non richiede retinatura.


Stampa serigrafica

Si tratta di un procedimento di stampa in cui la forma di stampa (telaio, maschera, setaccio in ingl. frame) viene attraversata dall’inchiostro che viene sottoposto a pressione mediante uno strumento (chiamato racla, squeegee).

Il procedimento serigrafico può essere utilizzato per stampare su qualunque materiale (carta, ceramica, marmo, plastica, vetro). Utilizzato per stampe artistiche, nobilitazione degli stampati, addiruttura per la stampa su torte. 

La stampa serigrafica è quasi sempre al tratto (senza retino) e consente solo l’utilizzo di colori spot (tinte piatte). È limitatamente possibile  usare la retinatura e  la quadricromia.


Stampa digitale 

Si tratta di diversi sistemi nei quali i dati vengono trasferiti direttamente dal computer alla macchina da stampa, alimentate a foglio o a bobina,  senza uso di pellicole né di lastre. 

Il colorante è toner in polvere o liquido (per le macchine laser), inchiostro (per le macchine a getto d’inchiostro), pigmenti (per le macchine a sublimazione). 

Esiste anche una categoria di macchine da stampa digitali che usa segmenti di lastra in rotolo, e quindi stampa in modo indiretto, utilizzando inchiostri offset (tecnologia DI). Alcuni modelli impiegano lastre tradizionali e normali inchiostri offset.

La macchina da stampa digitale non lavora in separazione ma in composito.

 

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Mauro Boscarol

19/1/2009 alle 15:23

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2 commenti

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  1. salve, è possibile sapere perchè nelle stampanti anche quelle più economiche a getto d’inchiostro viene utilizzato un retino stocastico invece di uno tradizionale (AM), il retino stocastico non dovrebbe essere quello più difficile da riprodurre?

    daniele.t

    24/1/16 alle 22:49

  2. Il retino stocastico in realtà è più semplice da creare nelle stampanti a getto d’inchiostro, elimina il moire ed ha numerosi vantaggi nella resa del colore. Il retino tradizionale richiede una tecnologia più complessa, come PostScript, e soffre del problema del moire.

    Mauro Boscarol

    25/1/16 alle 11:41

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