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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Miti, leggende, equivoci sul colore e dintorni

Vorrei un monitor fedele

Commento breve
È una richiesta priva di senso perché la fedeltà è una relazione tra due soggetti, non è la qualità di un singolo soggetto. Un marito è fedele alla moglie, un cane è fedele al padrone,

Commento lungo
Questa richiesta viene fatta praticamente ogni giorno sulle mailing list, forum, newsgroup eccetera. Assume varie forme, qui ne incollo alcune che ho copiato qua e là:

– un buon monitor …  con una discreta qualità nella riproduzione fedele dei colori … quale potrebbe essere?
– solo a titolo informativo: quali sono i migliori monitor per la visualizzazione corretta dei colori?
– secondo voi quale di questi modelli è piu fedele al colore?
– ho un budget di 850-900 e mi servirebbe un buon schermo … che sia abbastanza fedele nei colori
– lavoro in agenzia, mi occupo di grafica DTP e WEB vorrei quindi un monitor abbastanza fedele nella resa cromatica

La domanda che sorge spontanea è: fedele a cosa? Di solito questa domanda viene presa per la provocazione di un “troll” e ignorata. Oppure viene presa come la domanda di un “niubbo” (come dicono nelle mailing list) che poveretto, non conosce i principi di base della grafica. Oppure viene presa come la domanda di uno snob, che snobba i dilettanti (vedi commento più in basso). Ma che domanda! Fedele al colore, naturalmente. Lo dice anche la pubblicità!

Pubblicità di monitor fedele

Ora, il concetto di “monitor fedele” non esiste e tantomeno “fedele al colore”. Se chiedo ad un monitor di visualizzare (con un programma supersemplicissimo) i numeri R=255 G=0 B=0 il monitor visualizza un rosso. Eccolo qui sotto. È fedele questo rosso o non è fedele?

rosso

E il colore che viene prodotto con i numeri R=27 G=54 B=201 è fedele o non è fedele? Eccolo qui sotto.

blu

È chiaro che la domanda non ha senso, perché la fedeltà riguarda una coppia di soggetti, nel caso del colore, riguarda un originale e la sua riproduzione. Non esistono monitor fedeli né monitor infedeli, perché un monitor non è un coppia.

Il caso della stampa

Se si insiste con la domanda “fedele a cosa” spesso viene precisato che la fedeltà è intesa nel senso della stampa. Cioè se chiedo ad un monitor di fare un giallo, lui deve fare un giallo esattamente come viene in stampa. (Altre varianti: fedele ai colori del filmato, fedele ai colori delle fotografie.) Qui, finalmente, la coppia c’è, ma…

Se si parla di stampa la domanda che sorge spontanea è: a quale stampa ci riferiamo? Offset? Carta patinata o naturale? Offset piana o rotativa? Stampa digitale? Indigo? Una stampantina Epson, HP, Canon? Con quale carta, su quale supporto? Anche in questo caso non se ne esce più.

Ma ammesso anche che venga precisato il tipo di stampa, è veramente impossibile che, senza fare nulla, si possa chiedere al monitor di riprodurre un giallo, per esempio R= 255, G= 255, B=0 e quello è il giallo che verrebbe in stampa. Questo potrebbe avvenire solo se i due gamut fossero uguali identici.

Ma in realtà il gamut di un monitor, di qualunque monitor, è sempre parecchio diverso dal gamut di una qualunque stampante o macchina da stampa. Questo qui sotto per esempio è il gamut del mio monitor (Apple Cinema 24″) confrontato con il gamut della mia stampante Epson R240 con carta patinata. I diagrammi sono in Lab, il primo 2D, il secondo 3D.

Monitor e stampante in Lab 2D Monitor e stampante in Lab 3D

Tutto ciò non vuol dire che sia sempre impossibile riprodurre su monitor i colori come vengono in stampa, oppure riprodurre in stampa i colori come si vedono su monitor. Per alcuni colori (quelli che stanno nell’intersezione tra i due gamut) è possibile, ma questa corrispondenza viene ottenuta con un po’ di lavoro, precisamente questo:

  • creare il profilo ICC del monitor con apposito software e strumento;
  • creare il profilo ICC della stampante com apposito software e strumento;
  • usare una applicazione che supporti i profili colore ICC;
  • e che supporti il soft proof.

Via hardware, con il solo monitor appena comperato, senza profili e senza l’ausilio di un software adeguato, è impossibile.

 

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Mauro Boscarol

15/4/2009 alle 18:01

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2 commenti

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  1. Mi sembra semplice capire la domanda: se genero con qualche programma una scala di grigio dal nero al bianco, con un certo numero di grigi intermedi, un monitor fedele è quello che mi fa vedere (in una situazione di luce controllata) un bianco, un nero e una serie di grigi intermedi, dove per es. quello corrispondente al 20% appare come un grigio 20% e senza particolari dominanti di colore. Oppure, se il rosso di cui si parla nel post lo chiamo L63 a90 b78, ho un colore “assoluto”. Oppure, potrei desiderare di vedere un rosso che ha le coordinate LAB di un rosso carminio, come un rosso carminio… eccetera.
    Poi magari in stampa verrà tutto diverso, ma intanto so come parto.
    A volte, sembra ci sia un po’ di snobismo verso i dilettanti…

    claudio

    10/10/09 alle 19:59

  2. Direi che un monitor infedele è un monitor che trae in inganno perché poco stabile e/o perché ha variazioni troppo elevate tra le varie parti dello schermo e/o perché ha una luminanza del nero troppo alta e/o perché ha un angolo di visuale troppo ridotto e/o perché ha un gamut troppo ridotto e buca troppi colori…
    Un monitor fedele è l’inverso di quanto detto.

    Io, per esempio, sul portatile ho un monitor infedelissimo: mi basta inclinarlo di poco verso l’alto o verso il basso per vedere cambiare pesantemente la saturazione. Calibrare e profilare un monitor così sarebbe inutile: troppo infedele, mi tradirebbe comunque. 🙂

    Joe Serpe

    10/1/10 alle 04:14

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