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Appunti di storia del colore

Ewald Hering (1834-1918) e la teoria dei processi opponenti


Biografia

Karl Ewald Konstantin Hering è stato un fisiologo tedesco che fece importanti ricerche nel campo della visione a colori. Ewald Hering nasce il 5 agosto 1834 a Alt-Gersdorf un villaggio germanico in Sassonia ai confini con l’allora Boemia (ora Repubblica Ceca) in cui il padre era pastore. Frequenta l’università a Lipsia, studiando con Ernst Heinrich Weber (1795-1878) e Gustav Theodor Fechner (1801-1887). Si laurea nel 1860 e nel 1862 viene abilitato come docente di fisiologia. Da questo momento comincia i suoi studi sulla visione del colore.

Nel 1865 succede a Karl Ludwig alla cattedra di fisiologia al Josephinum, l’Accademia Medico-Chirurgica militare di Vienna. Nel 1870 sale sulla cattedra di fisiologia dell’università di Praga che era stata di Jan Evangelista Purkyne dove rimane 25 anni. Nel 1895 torna a Lipsia succedendo ancora una volta a Karl Ludwig. Muore a Lipsia il 26 gennaio 1918.


Colori opponenti

Hering ammette che la teoria tricromatica di Young e Helmholtz riesce a spiegare la trivarianza del colore. D’altra parte osserva che il fatto che ci siano tre sensazioni di tinta fondamentali (a) è inconsistente con la nostra esperienza del colore, che giudica come fondamentali quattro tinte  e inoltre (b) non può spiegare il fenomeno del contrasto successivo.

Nel 1872, per spiegare questi fenomeni, Hering propone la teoria dei colori opponenti già suggerita da Goethe e Schopenhauer. Basando la sua opera sull’apparenza soggettiva del colore, Hering si chiede come mai alcuni colori non vengano mai osservati, per esempio un giallo bluastro oppure un rosso verdastro.

La prima considerazione di Hering è che i grigi costituiscono una Nuancereihe (serie di sfumature) che va dal nero più scuro al bianco. Tutti gli altri colori si possono ordinare in altre quattro serie di sfumature: dal rosso al blu, dal blu al verde, dal verde al giallo, dal giallo al rosso. Ogni sensazione di colore che sta in una di queste serie appare come una mescolanza dei colori puri che sono gli estremi della serie. Questi estremi sono i colori elementari.

Queste quattro serie hanno l’ulteriore proprietà di essere organizzate come colori opponenti o antagonisti. Così il verde può apparire mescolato con blu o giallo, ma mai con il rosso, che è il suo opponente. Allo stesso modo blu e giallo sono colori opponenti. Hering insomma sostiene che il sistema visivo genera segnali in coppie opponenti. Il giallo si oppone al blu, il rosso al verde e il nero al bianco. Per ogni colore esiste un colore complementare. Inoltre spiega il fenomeno dell’afterimage proponendo che i processi antagonistici siano funzionanti sia nel tempo che nello spazio.Nella retina ci sono non tre recettori ma tre meccanismi bipolari.

Ai tempi di Hering questa teoria non era compatibile con la teoria tricromatica, e la controversia tra Helmholtz e Hering durò diversi anni. Infine si arrivò alla conclusione che le due teorie sono entrambe corrette, ma si riferiscono a momenti diversi del processo visivo. Il tricromatismo riguarda i fotorecettori mentre i colori opponenti riguardano un passaggio successivo che coinvolge le cellule orizzontali.

Jameson e Hurvitch nel 1955 svilupperanno  dei metodi per misurare psicofisicamente i processi opponenti usando la tecnica della cancellazione della tinta.

L’atlante dei colori NCS è basato sulla teoria dei colori opponenti di Hering.


Bibliografia

Hering pubblicò le sei parti della sua “Zur Lehre vom Lichtsinne” in Sitzungsberichte der Akademie der Wissenschaften in Wien, Sitzungen der mathematisch-naturwissenschaftlichen Klasse, Wien nel 1872-1874.

Nel 1874 le sei comunicazioni furono pubblicate in forma di libro (seconda edizione nel 1878). Una traduzione in inglese intitolata Outlines of a Theory of the Light Sense fu pubblicata nel 1964, ed estratti dall’opera sono inclusi in Source Book in the History of Psychology di Herrnstein and Boring (1965).


Opere di Hering

  • 1872 “Zur Lehre vom Lichtsinne, I. Über successive Lichtinduction” Sitz.Ber. d.Akad.d.Wiss.,Math.-Nat.Kl. Wien 66 Abt.3
  • 1874 “Zur Lehre vom Lichtsinne, II. Über simultanen Lichtcontrast” Sitz.Ber. d.Akad.d.Wiss.,Math.-Nat.Kl. Wien 68 Abt.3
  • 1874 ‘”Zur Lehre vom Lichtsinne, III. Über simultane Lichtinduction und über successiven Contrast” Sitz.Ber. d.Akad.d.Wiss.,Math.-Nat.Kl. Wien 68 Abt.3
  • 1874 “Zur Lehre vom Lichtsinne, IV. Über die sogenannte Intensität der Lichtempfindung und über die Empfindung des Schwarzen” Sitz.Ber. d.Akad.d.Wiss.,Math.-Nat.Kl. Wien 69 Abt.3
  • 1874 “Zur Lehre vom Lichtsinne, V. Grundzüge einer Theorie des Lichtsinne” Sitz.Ber. d.Akad.d.Wiss.,Math.-Nat.Kl. Wien 69 Abt.3
  • 1874 “Zur Lehre vom Lichtsinne, VI. Grundzüge einer Theorie des Farbensinnes” Sitz.Ber. d.Akad.d.Wiss.,Math.-Nat.Kl. Wien 70 Abt.3
  • 1874 Zur Lehre vom Lichtsinne (ristampa anastatica della seconda edizione del 1878), VDM Verlag Dr. Müller, Saarbrücken 2007


Opere su Hering

[1] R. Steven Turner In the Eye’s Mind Princeton University Press 1994


Collegamenti esterni

Ewald Hering su Wikipedia in tedesco

Ewald Hering su Wikipedia in inglese

Biografia e bibliografia nel sito Who Named it?

 

Mauro Boscarol

4/9/2012 alle 22:19