Libri sul colore
Colore: codice e norma
Narciso Silvestrini, Ave Tornaghi, Zanichelli 1981
[132 pagine quasi senza testo, tutte illustrazioni realizzate a mano]

I colori sono codici nei campi più disparati: dal pronto soccorso alle resistenze elettriche, dal calendario liturgico alle bombole dei gas medicinali.

Quando nel 1981 Bruno Munari, che dirigeva la collana Quaderni di Design per la Zanichelli, chiese a Narciso Silvestrini scrivere un volumetto sul colore, Silvestrini preparò questo curioso lavoro. Sono appunto i codici colore utilizzati in numerosi ambiti, dagli indicatori luminosi ai prodotti di acciaio passando per le vernici, le note di profumo e la navigazione marittima.

Il libro è un'opera di graphic design. Tutto (meno i titoli e altre poche cose) è tracciato a mano con leggerezza e stile e con pochi appropriati commenti. E' esaurito da tempo e chi lo cerca può forse trovarlo solo presso un rivenditore di libri usati*. Ma una volta trovato è da guardare foglio per foglio come fosse una collezione di stampe d'autore.

Narciso Silvestrini ha successivamente collaborato alla sezione Colore della XLII Biennale di Venezia del 1986 (dedicata ad Arte e Scienza) curando il tema Colour order systems che ha poi dato origine al volume, scritto in tedesco con Ernst Peter Fischer, Farbsysteme in Kunst und Wissenschart (1998). (Nella foto in alto, tutti e tre i libri.) Oggi Silvestrini è docente di percezione e comunicazione visiva alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano e docente di Colore alla Scuola Politecnica di Design.

*Nota. Negli USA il mercato del libro usato (o vecchio o esaurito o fuori catalogo, fuori commercio, non so come si dica) è fiorente. Ci sono eccezionali siti online, qui ricordo Abebooks e Alibris, ai quali bisogna aggiungere anche Amazon, che funzionano come hub per centinaia di piccoli (e grandi) rivenditori di libri usati sparsi per il mondo (si trova anche qualche cosa in italiano). In Italia purtroppo non esiste nulla di simile, ma solo rivenditori di rari e costosi libri di antiquariato, che comunque non hanno un sito web o, se ce l'hanno, non passerebbe un esame di accessibilità.

Home | Commenti a Mauro Boscarol | Ultimo aggiornamento 18 agosto 2004