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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

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Fotometria e colorimetria

Colorimetria del colore in riflessione

Un corpo opaco che riceve la radiazione di un illuminante assorbe alcune lunghezze d’onda dell’illuminante e ne riflette altre. Queste ultime (le radiazioni riflesse) costituiscono lo “stimolo di colore” e determinano il colore che l’osservatore vede.

Il colore di un corpo opaco dipende dunque:

  • dal fattore spettrale di riflessione;
  • dalla distribuzione spettrale dell’illuminante;
  • dalle sensibilità spettrali dei fotorecettori dell’osservatore.

Per esempio questo è il fattore di riflessione spettrale di una superficie color arancio (un tessuto) che come si vede assorbe molte (ma non tutte) delle radiazioni violette, blu, celesti, verdi e invece riflette molte (ma non tutte) delle radiazioni arancio e rosse:

Questa è la distribuzione spettrale dell’illuminante (in questo caso la luce del sole):

La moltiplicazione di questi due spettri, lunghezza d’onda per lunghezza d’onda, dà questa distribuzione spettrale della radiazione riflessa che arriva all’occhio dell’osservatore (questo è lo stimolo di colore):

I fotorecettori dell’occhio dell’osservatore (coni) hanno queste funzioni di sensibilità (in questo caso si tratta dell’osservatore standard CIE 1931):

E moltiplicando queste funzioni per lo stimolo di colore si hanno queste attivazioni ai fotorecettori:

Infine calcolando l’area al di sotto di queste funzioni si ottengono i valori di tristimolo XYZ (secondo CIE 1931):

X = 41, Y = 30, Z = 3.

Queste sono le coordinate colorimetriche del colore di quel tessuto sotto la luce del sole.

 

Mauro Boscarol

21/4/2009 alle 22:48