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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Appunti di storia del colore

L’ipotesi tricromatica

Per tutto il Settecento la teoria dei colori di Newton non fu oggetto di discussione. Probabilmente ciò accadde perché Newton era diventato un simbolo culturale di genio e grandezza, e questo scoraggiava sia  gli studi (per esempio quelli riguardanti i fenomeni di colore che non dipendono dalla luce) condotti con tecniche diverse dalle sue, sia le idee che sembravano contraddire la sua teoria.

Tra queste idee vi era la cosiddetta “ipotesi tricromatica”, che a quei tempi veniva data per scontata, ma che pareva in disaccordo con la teoria dei colori di Newton. L’ipotesi tricromatica afferma che ogni colore può essere ottenuto come mescolanza di tre colori detti “primari” in proporzioni diverse. Tuttavia questa ipotesi veniva tacitamente formulata solo per i colori ottenuti con pigmenti, e non per quelli ottenuti con luci.

Artists soon found Newton’s scheme unworkable, though, particularly in relation to complementary colors, and thus abandoned a conception that they had helped shape. The scientific ambiguities inherent in Newton’s adaptation of artists’ conceptions, by contrast, persisted for well over a century and a half. When the trichromatic theory of color vision ultimately emerged in the mid-to-late nineteenth century, revising Newton’s color theory, art was once again at the forefront of the science of color. On this occasion, it helped inspire and guide another artistic revolution: that of the Impressionists.
Newton’s Colors

 

 

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Mauro Boscarol

26/9/2011 alle 11:51

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