Nella serie Calibrare e profilare un monitor
Calibrare e profilare il monitor con Argyll
La creazione del profilo ICC del monitor con Argyll avviene in tre passi:
- calibrare
- controllare che Argyll veda la scheda video e il monitor
- (opzionale) controllare la calibrazione attuale (bianco, nero, TRC)
- scegliere i parametri di calibrazione del monitor (bianco, nero, TRC)
- impostare il monitor sui parametri scelti
- caratterizzare
- creare un target
- leggere il target
- profilare
- creare il profilo ICC
- caricare il profilo ICC nel sistema
- verificare la qualità del profilo ICC
• Calibrare
1. Controllare che Argyll veda la scheda video e il monitor
dispwin
visualizza alcune tacche di colore sul monitor principale
dispwin --
elenca i monitor se c’è più di un monitor, e tutte le opzioni
dispwin -d 2
visualizza alcune tacche sul monitor 2
Se nel centro dello schermo appaiono dei quadrati colorati significa che Argyll vede il monitor e quindi è OK.
Dopo aver visualizzato le tacche colorate dispwin accede alle LUT della scheda video per rendere lo schermo più scuro e poi più chiaro. Se effettivamente lo schermo diventa più scuro e poi più chiaro, ciò significa che le LUT sono accessibili e scrivibili.
Ci sono opzioni per modificare la dimensione e la posizione dei quadrati colorati (-P), per avere uno sfondo nero (-F) e per varie altre verifiche. Il comando dispwin
viene utilizzato anche per caricare un profilo o una calibrazione.
2. Controllare la calibrazione attuale (bianco, nero, gamma)
dispcal -yl -r
per monitor LCD, con le LUT presenti
dispcal -yl -R
per monitor LCD, con le LUT lineari (cioè a monitor “nativo”)
dispcal -yc -r
per monitor CRT, con le LUT presenti
dispcal -yc -R
per monitor CRT, con le LUT lineari (cioè a monitor “nativo”)
Se si usa uno spettrofotometro non è necessario scrivere le opzioni -yc o -yl, che sono invece utili per i colorimetri.
Il risultato è un elenco di questo tipo:
Sono indicate le luminanze del nero (black level) e del bianco (white level) in cd/mq.
Quindi la TRC con un gamma approssimato (aprox. gamma) e il rapporto di contrasto (contrast ratio, luminanza del bianco / luminanza del nero).
Quindi la cromaticità (x, y) del bianco del monitor (white chromaticity coordinates).
Poi la temperatura di colore correlata calcolata con il metodo classico (USC) sul locus planckiano e sul locus daylight, e la distanza dai loci in deltaE 2000 (white correlated color temperature, white correlated daylight temperature, DE 2K to locus).
Nelle due righe successive (white visual) la stessa cosa ma utilizzando il metodo della minimizzazione del deltaE2000.
3. Scegliere i parametri di calibrazione (bianco, nero, TRC):
- luminanza del bianco: per default è quella nativa, oppure un’altra, in cd/m2;
- cromaticità del bianco: per default è quella nativa, oppure si può scegliere una temperatura di colore in kelvin (p.e. 5000, 6500, 7000) oppure una cromaticità daylight (per esempio D50, D65, ecc.);
- curva di risposta tonale (TRC, tonal response curve) il default è gamma 2.4 per Win e gamma 1.8 per Mac.
4. Impostare il monitor sui parametri scelti
dispcal -v -yl -t 6500 -gl -qh cinema
per monitor LCD, colorimetro, D65, L*, alta
dispcal -v -yc -T 6500 -g 2.2 -ql cinema
per monitor CRT, colorimetro, 6500 K, 2.2, bassa
dispcal -v -yl -t 6500 -gl -qh -H cinema
per monitor LCD, spettrofotometro, D65, L*, alta
dispcal -v -yc -t 5000 -g 1.8 -ql -H cinema
per monitor CRT, spettrofotometro, D50, 1.8, bassa
Si usano queste opzioni
-t: cromaticità del bianco in CCT della daylight, per esempio 5000 indica D50;
-T: cromaticità del bianco in kelvin, per esempio 5000 sono 5000 K;
-g: TRC, per esempio 2.2; ci sono altre quattro curve disponibili:
- gs per la TRC di sRGB,
- gl per la curva L*,
- g709 per la TRC REC 709,
- g240 per la curva SMPTE 240M;
-q: qualità low, medium (default), high;
-H: misure spettrali (invece di colorimetriche)
“cinema” è il nome del calibration file che viene creato e salvato con suffisso .cal e che contiene i parametri di calibrazione.
Appare questo menù di regolazioni che si possono fare a mano:
Con i primi 4 comandi si impostano luminanza e cromaticità del bianco e del nero con i comandi del monitor (manuali e/o OSD, On Screen Display), se ci sono. Dopo aver eventualmente regolato a mano questi parametri, si prosegue con il punto 7 Continue on to calibration. L’intero menù si può saltare con il parametro -m se, per esempio, non ci sono parametri da regolare manualmente.
Esempio
Calibrare un monitor LCD alla luminanza in cui è, saltando le regolazioni manuali, al bianco D65 e al TRC L* con qualità media, con Eye-One Pro (spettrofotometro) scrivendo i parametri di calibrazione nel file cinema.cal salvato nella home directory dell’utente.
dispcal -v -m -t 6500 -gl -H cinema
• Caratterizzare
1. Creare il target di caratterizzazione del monitor
targen -v -w -d 3 -e 1 -g 32 -f 320 cinema
-w (opzionale) crea un file VRML salvato nella home directory dell’utente con suffisso wrl
-d 3 indica il monitor ed è obbligatorio
“cinema” è il nome del target che viene creato e salvato con suffisso .ti1
2. Visualizzare e misurare il target di caratterizzazione del monitor
dispread -v -k cinema.cal -H cinema
-k indica il file di calibrazione; se c’è viene caricato prima della caratterizzazione, altrimenti il monitor viene caratterizzato come è
-H indica lettura spettrale (per esempio Eye-One Pro).
“cinema” è il nome del file di misurazione che viene creato e salvato con suffisso .ti3
→ Tutte le opzioni di dispread
• Profilare
1. Creazione del profilo del monitor
colprof -v -qh -al cinema
-al indica un profilo a tabella, –ax indica un profilo a matrice
colprof -v -qh -al cinema
2. Caricare il profilo del monitor nel sistema e i tag vcgt nelle LUT
dispwin -v -I -S l cinema.icc
-I carica il profilo e le LUT, -S indica la disponibilità: l per tutti gli utenti, u solo per l’utente che l’ha creato
3. Verifica del profilo del monitor
profcheck -v -k -w cinema.ti3 cinema.icc
Esempio con il mio monitor
Il computer è un Mac Book con processore Intel. Il sistema operativo è Mac OS X 10.6.2. Il monitor (esterno) che voglio calibrare e profilare è un Cinema HD 24″. Lo strumento è uno spettrofotometro EyeOne Pro Rev B. La versione di Argyll è la 1.1.0 (senza interfaccia grafica).
I comandi di calibrazione, caratterizzazione e profilazione sono questi:
dispcal -v -m -t 6500 -gl -H cinema
tempo 17:22
targen -v -w -d 3 -e 1 -g 32 -f 320 cinema
tempo 0:02
dispread -v -k cinema.cal -H cinema
tempo 12:50
colprof -v -qh -al cinema
tempo 2:00
Il controllo di qualità del profilo dà
No of test patches = 320
Profile check complete, errors(CIEDE2000):
max. = 0.820558, avg. = 0.158497, RMS = 0.200510
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4 commenti
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Salve, volevo sapere se con Argyll è possibile fare una calibrazione hardware oltre che software, ovvero se può accedere alle LUT interne per modificarle, qualora il monito abbia LUT accessibili chiaramente. O bisogna sempre usare software propietari?
Grazie
Andrea
Andrea Taschin
16/4/10 alle 12:11
Non credo che Argyll supporti la modifica della LUT interna dei monitor LCD. Però non credo nemmeno sia sempre necessario usare software proprietari. Per esempio Eye-One Match supporta alcuni monitor.
Mauro Boscarol
16/4/10 alle 12:28
Ok, grazie.
Andrea Taschin
16/4/10 alle 15:25
Buonasera,
la verifica del profilo con Argyll è affidabile? Ho valori molto buoni anche con la greyscale con un AsusPA246Q, ma ho letto che è un monitor difficile da calibrare… Mi fido? 🙂
valerioC
22/11/13 alle 21:53