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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Risultati per la parola ‘colorfulness’

Sensazione e percezione del colore

La pienezza di un colore (cioè la quantità di tinta)


Cos’è la pienezza di un colore

Nell’immagine qui sotto, la brillanza e (quando c’è) la tinta  di ogni quadrato sono tenute costanti, cambia la “pienezza”.

La pienezza (colorfulness) è l’attributo della sensazione di colore secondo il quale un’area appare esibire una quantità (intensità) maggiore o minore di tinta. I colori acromatici (qui sopra il grigio a destra) per definizione non hanno tinta e dunque hanno pienezza nulla. Man mano che aumenta la quantità di tinta aumenta la pienezza.

La definizione della pienezza nell’ International Lighting Vocabulary è: attributo di una sensazione visiva secondo il quale un’area appare esibire più o meno tinta. Secondo lo stesso vocabolario il termine italiano per colorfulness è predominanza del colore, un termine che la pratica fotometrica e colorimetrica ignora usando invece pienezza, e anche in questo blog facciamo così.

La pienezza si può giudicare per qualunque modalità di apparenza del colore. Per indicare la pienezza la lingua italiana ha numerosi aggettivi (che si usano anche per croma e saturazione), tra i quali:

  • vivo  (bright);
  • vivace;
  • allegro;
  • intenso (strong);
  • acceso;
  • spento;
  • pallido (pale);
  • pastello;
  • tenue;
  • sbiadito;
  • carico;
  • cupo;
  • smorto;
  • profondo (deep).


Esempi

In ogni immagine qui sotto i due colori hanno più o meno la stessa tinta, la stessa brillanza e la stessa chiarezza, ma quello a destra ha maggiore pienezza, cioè ha una maggiore quantità di tinta (è più ricco, più vivo).

In modalità superficie (tipicamente per una scena illuminata e quasi sempre per il monitor) la pienezza dipende dal livello di illuminazione (per una scena) o dalla luminanza del bianco del monitor (per un monitor): quando questa aumenta la pienezza aumenta, quando diminuisce la pienezza diminuisce. Maggiore è la brillanza e maggiore è la pienezza, e viceversa.

Per esempio un pomodoro rosso ha una certa pienezza alla luce del sole, minor pienezza in un giorno nuvoloso, meno ancora di sera, e alla luce della luna perde quasi del tutto la sua pienezza.

La pienezza si può anche giudicare in modo relativo, in due diverse varianti: croma e saturazione.

 

Mauro Boscarol

22/2/2011 alle 16:57