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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

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Domande frequenti su grafica e colore

Cos’è e a cosa serve il ColorChecker?

ColorChecker  è un pannello di riferimento per i colori, formato da una serie di tacche colorate raccolte su un cartoncino scuro e rigido che fa da supporto. Ci sono varie versioni di ColorChecker, ma la più comune è quella a 24 tacche, la versione classica, che è grande quanto un foglio A4:

Altre versioni sono la Mini (come la precedente, ma grande quanto una carta di credito), la Passport (come la mini ma su un altro supporto richiudibile), la DC (digital camera, sconsigliata e ora non più disponibile)  e la SG (semigloss, in formato A4 con 140 tacche, tra le quali anche le 24 tacche della versione classica). Qui considero solo la versione a 24 tacche.

Il pannello che originariamente si chiamava Color Rendition Chart è stato presentato in un articolo sul Journal of Applied Photographic Engineering del 1976  scritto da McCamy, Marcus e Davidson che allora lavoravano alla Macbeth Company. ColorChecker è stato inizialmente prodotto da Macbeth, poi da Gretag Macbeth, e ora che Gretag Macbeth si è fusa con X-Rite, porta il marchio X-Rite.

La versione classica costa meno di 100 €. È facilmente reperibile anche in Italia  e anche online. Per esempio si può comperare da Ital System (Pescara), Sabatini (Roma), Aproma (Milano), Espresso (Como) e in molti altri shop online e al dettaglio. Si trova spesso anche su eBay.

Le tacche colorate sono realizzate con pigmenti molto stabili, che non decadono con il tempo, e saldamente fissati al cartoncino nero di supporto. Naturalmente il pannello deve essere conservato, quando non viene usato, al riparo dagli agenti atmosferici e dalla luce.

Questi sono i nomi delle tacche, nell’ordine da sinistra a destra e dall’alto in basso:

dark skin pelle scura
light skin pelle chiara
blue sky cielo azzurro
foliage fogliame
blue flower azzurro fiore
bluish green verde tendente al blu (bluastro)

orange arancio
purplish blue blu tendente al viola (violastro)
moderate red rosso chiaro
purple viola
yellow green verde giallo
orange yellow giallo arancio

blue blu
green verde
red rosso
yellow giallo
magenta magenta
cyan ciano

white bianco
neutral 8 grigio neutro (ma ha una leggera dominante) di chiarezza 8/10
neutral 6.5 grigio neutro di chiarezza 6.5/10
neutral 5 grigio neutro di chiarezza 5/10, quindi grigio medio (riflettanza 18%)
neutral 3.5 grigio neutro di chiarezza 3.5/10
black nero

I pigmenti sono molto stabili e in prima approssimazione le coordinate colorimetriche sono le stesse per tutti gli esemplari recenti di ColorChecker (pare che negli anni ci siano state 4 varianti).

I dati del ColorChecker originale del 1976 erano forniti nelle coordinate colorimetriche Yxy e sotto l’illuminante C. Dal 2005 sono forniti in Lab D50 in questa  pagina di X-Rite. Oggi sono dati in sRGB che ha illuminante D65. Si possono trovare anche nel software ProfileMaker e in Passport.

Tuttavia per lavori di precisione potrebbe essere necessario misurare i valori spettrali e/o colorimetrici delle tacche del proprio ColorChecker. In Internet e in letteratura si trovano molte misure “personali”, sia spettrali che colorimetriche.

In fotografia digitale tipicamente si usa ColorChecker per gli scopi seguenti:

  • bilanciamento del bianco fatto via software in un Raw converter;
  • creazione di profili colore di fotocamera secondo gli standard ICC e DCP;
  • calibrazione di caratterizzazioni di fotocamera (Adobe Camera Raw e Lightroom);
  • verifica dell’esposizione della scena;
  • bilanciamento del bianco fatto direttamente con la fotocamera.

-Bilanciamento del bianco fatto via software in un Raw converter

Nella scena si posiziona un ColorChecker (eventualmente Mini) oppure si fanno due scatti della scena, uno con e uno senza ColorChecker; si scatta in Raw e nel Raw converter si imposta il bilanciamento del bianco sulla seconda tacca dell’ultima riga (grigio neutro chiaro).

-Creazione di profili di colore di fotocamera ICC e DCP

Vari software consentono la creazione di profili di fotocamera secondo ICC e supportano ColorChecker. Alcuni sono elencati in questa pagina del blog. Invece, ci sono attualmente solo due software che consentono la creazioni di profili secondo DCP (DNG Camera Profile) e precisamente DNG Profile Editor di Adobe e Passport di X-Rite.

-Calibrazione di caratterizzazioni di fotocamera in ACR e Lr

Adobe Camera Raw e Lightroom utilizzano, per la conversione dei dati Raw in dati RGB ProPhoto, matrici di caratterizzazione per due temperature di colore che vengono interpolate per ottenerne una, che è quella che viene usata. Questa matrice è generica per tutti gli esemplari di una data fotocamera, ma può essere “messa a punto” o “calibrata” con le impostazioni di Calibrazione, le quali a loro volta vengono fatte sulla base di un ColorChecker e di uno script (in teoria si può fare anche a mano).

-Verifica dell’esposizione della scena

Con le tecniche già usate in fotografia analogica.

-Bilanciamento del bianco fatto direttamente con la fotocamera

Molte fotocamere permettono di regolare il bilanciamento del bianco fotografando full frame una superficie neutra (white balance preset). Nella versione Passport di ColorChecker c’è la White Balance Chart che è molto adatta a questo scopo, perché ha una distribuzione spettrale di riflettanza piatta per quasi tutto lo spettro.

Nel ColorChecker si può fotografare per esempio la seconda o terza tacca dell’ultima riga, se si riesce ad ingrandire a sufficienza, ma non sono tacche perfettamente neutre. Vedi il rapporto tecnico di Robin Myers (link qui sotto).

Altre risorse su ColorChecker:

La pagina di BabelColor di Danny Pascale con molte informazioni
Il Calculator di Bruce Lindbloom a partire dallo spettro calcola i valori colorimetrici delle tacche (XYZ, Yxy, Lab, LCh, Luv, RGB) sotto diversi illuminanti e osservatori standard.
La pagina Imatest di Norman Koren con le indicazioni per l’uso del modulo Colorcheck di Imatest, che analizza l’accuratezza, la risposta tonale, il rumore e la sensibilità di una fotocamera sulla base dello scatto di un ColorChecker.
ColorChecker Passport Technical Review di Robin Myers (PDF)

 

Mauro Boscarol

27/11/2009 alle 19:48