colore digitale blog

Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Risultati per la parola ‘stessi’

Domande frequenti su grafica e colore

Perché non stampo gli stessi colori che vedo a monitor?

Risposta breve
Perché monitor e stampante+carta producono insiemi diversi di colori, cioè hanno gamut diversi, che in parte corrispondono e in parte no. Ci sono colori che su monitor non si vedono ma in stampa sì (il ciano al 100% per esempio) e anche viceversa (il verde saturo per esempio si vede su monitor ma in stampa non viene). E infine ci sono colori che si possono vedere uguali (con le tecniche della gestione del colore) sia su monitor che in stampa.

Risposta lunga
Questo è uno dei tormentoni più gettonati e più frequenti nei forum di grafica:

– salve, ho un problema di discrepanza tra i colori della stampante e quelli del monitor
– ho un piccolo ma grande problema: i colori che vedo a monitor non vengono riprodotti dalla stampante!!
– le immagini che vedo correttamente sul mio ibook una volta che le stampo appaiono poco sature
– poi sono passato alla stampa……ebbene, tutto rovinato…..!!! ::) non corrisponde un colore!!
– mi sta capitando sempre più spesso che cioè che stampo, ha tutt’altro colore di quel che vedo a video.
– elaboro con PS CS4, ma quando stampo i colori appaiono diversi da quelli sullo schermo
– una volta arrivate le stampe mi sono accorto che hanno una leggera dominante rossa

Intanto precisiamo che qui si parla di immagini fotografiche raster RGB. Altri problemi sono quelli delle immagini vettoriali, delle immagini CMYK, dei colori spot.

Prima parte

Ha poco senso richiedere di stampare i colori del monitor, perché già il monitor non riproduce alcuni colori che la stampante può stampare.

Supponiamo comunque di volerlo fare e proviamo a scomporre il problema. Cosa vuol dire che i colori che ho su monitor li voglio vedere uguali in stampa? Prendiamo un pixel che su monitor è 50R 100G 200B. Questo pixel avrà un certo colore sul mio monitor. Per avere lo stesso colore con la mia stampante dovrà essere “ricomposto” in termini degli inchiostri di stampa, per esempio se gli inchiostri sono CMYK, la composizione potrebbe essere 82C 64M.

Quindi è obbligatoria una conversione di colore che deve essere fatta da monitor a stampante, e certamente questa conversione non è compresa nell’hardware, dovrà essere fatta in software e il software per farla dovrà appoggiarsi al profilo del monitor e al profilo della stampante+carta. Dunque serve una applicazione che sia in grado di fare la conversione colore, per esempio in Photoshop si fa così.

In altre parole non ci sono stampanti che per loro costruzione riproducono subito, via hardware, i colori del monitor. Così come non ci sono monitor che per loro costruzione riproducono subito, via hardware, i colori di stampa. Lo si può fare (in parte) con una conversione di colore (che è un procedimento software, non hardware).

Seconda parte: questa è la domanda riformulata correttamente, e qui c’è anche la risposta.

Quella che ho dato nella prima parte qui sopra è una risposta semplificata perché dà per scontato che sulla stampante debbano essere riprodotti i colori del monitor. Ma  il comportamento “logico” è che sulla stampante debbano essere riprodotti i colori della immagine e non quelli del riprodotti dal monitor.

In altre parole lo schema di lavoro di tutte le applicazioni di grafica che supportano la gestione del colore e in particolare di Photoshop non è questo:

due

Se fosse questo i colori dell’immagine che sono fuori dal gamut del monitor, vengono tagliati dal monitor, quindi non arrivano nemmeno alla stampante, che a sua volta taglierà anche i colori che sono fuori dal suo proprio gamut. Un flusso di lavoro che ha poco senso. Il flusso è invece questo:

Conversioni a monitor e in stampa

La stampa di una immagine segue una strada diversa dalla visualizzazione a monitor, dunque è completamente indipendente dalla visualizzazione su monitor. Su monitor ci saranno alcuni colori fuori gamut e su stampante altri colori fuori gamut. Inoltre la visualizzazione a monitor può essere fatta con un certo intento di rendering, e la stampa può essere fatta con un altro intento di rendering.

Maggiori informazioni su questo argomento nel post Gamut di monitor e gamut di stampa .

Però non tutto è perduto perché c’è un modo per pre-vedere a monitor i colori stampati (non il contrario) e questo modo si chiama soft proof. Lo schema della soft proof è questo:

bbb

Detto in breve:

  • l’immagine deve avere un proprio profilo; un profilo che deriva dalla fotocamera (se la foto non è stata scattata in Raw) o dal convertitore Raw (se la foto è stata scattata in Raw); di solito i profili che si usano sono sRGB, Adobe RGB o ProPhoto;
  • la stampante+carta deve essere calibrata e profilata; per farlo ci vuole uno strumento di misura (spettrofotometro) e un software adeguato;
  • su monitor deve essere attivata la soft proof (prova colore); in Photoshop c’è un comando apposta per la soft proof, che è una simulazione preventiva dell’aspetto che avrà l’immagine in stampa; si possono provare diversi intenti di rendering per vedere quale rende meglio l’immagine; si possono anche tenere aperte due finestre, una con l’originale e una con la simulazione, e si può correggere l’originale tenendo l’occhio sulla simulazione.

Infine si stampa, e a questo punto sì che (se tutto è stato fatto correttamente)  i colori in stampa corrispondono ai colori della immagine (e non a quelli del monitor, cosa che ha poco senso).

 

Mauro Boscarol

27/4/2009 alle 22:16