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Storia del colore magenta

Il secondo colorante sintetico: la fucsina e il magenta

La scoperta della mauveine di Perkin stimolò altre indagini. Così tra la fine del 1858 e l’inizio del 1859 (l’anno della battaglia di Magenta) un francese di Lione, Francoise-Emmanuel Verguin (1814-1864) scopre un nuovo colorante all’anilina. Diventa di colore fucsia quando viene disciolto in acqua; in forma solida forma cristalli verdi. Può essere usato per tingere le stoffe ma anche per colorare i batteri (colorazione di Gram) e come disinfettante.

Verguin ha scoperto il secondo colorante sintetico, tre anni dopo il malva e questa scoperta è considerata il più importante contributo all’industria chimica del decennio, dopo la mauveine.

Il chimico francese Michel Eugène Chevreul, famoso direttore delle tintorie dei Gobelins, scriverà  in un articolo apparso nell’agosto 1860 sul Repertoire de Pharmacie (tomo XVII, pag. 62) che

Aucune matière colorante, à ma conaissance, n’est comparable à la fuchsine pout l’éclat, l’intensité et la pureté de la couleur.

Dopo la scoperta Verguin lascia la fabbrica di Louis Raffard di Lione dove lavora e cede la scoperta all’azienda rivale  Etablissements Renard Freres et Franc (300.000 franchi pagabili in 15 anni). Il 18 aprile 1859 Renard Freres ottiene il brevetto per il colorante al quale dà il nome  fuchsine. La produzione in grande quantità inizia in maggio.

Secondo Garfield “la produzione di fucsina fu da subito molto più abbondante di quella del malva, in quanto prima di diventare un colore alla moda fu utilizzato per tingere le uniformi militari” (dal libro Il malva di Perkin). Ma sicuramente non quelle della battaglia di Magenta, che fu combattuta pochi giorni dopo, il 4 giugno.

Fucsia è il nome di un genere di piante che comprende circa 100 specie, e deriva dal nome del botanico tedesco Leonhart Fuchs (1501-1566).

Fucsia2

La fucsia non è però stata scoperta da Fuchs ma da Charles Plumier (1646-1704), un francescano che aveva iniziato a studiare botanica nel monastero di Trinità dei Monti a Roma. Nel 1696 Plumier, scopre nell’isola Hispaniola nei Caraibi (oggi divisa negli stati di Haiti e della Repubblica Dominicana) una pianta, che descrive nell’opera Nova Plantarum Americanum (Parigi 1703) e che chiama Fuchsia triphylla in onore di Leonhart Fuchs.

Fuchs (il nome tedesco del botanico del Cinquecento) e Renard (il nome francese dei proprietari dello stabilimento di Lione in cui lavorava Verguin) significano nelle rispettive lingue la stessa cosa, cioè “volpe”, e quindi il nome fuchsine fu scelto perché poteva richiamare sia il colore della fucsia sia il nome del produttore. Questa ipotesi è confermata da Michel Eugène Chevreul che, nell’articolo citato più sopra scrive:

M. Renard (de Lyon) … a nommé fuchsine le produit de cette réaction, par la double raison que cette dénomination rappelle la couleur des fleurs du fuchsia, et que le nom allemand est l’equivalent du mot Renard, nom de l’auteur de la découvert.

Nell’inverno del 1859-60 in Inghilterra Edward Chambers Nicholson (1827-1890, ritratto qui sotto) socio della Simpson, Maule & Nicholson, scopre un metodo migliore per ossidare l’anilina e ottenere fuchsine. Siamo in Gran Bretagna e il brevetto della fuchsine vale solo in Francia. La società di Nicholson nel 1860 inizia a commerciare il colorante con il nome roseine.

Edward C Nicholson

A questo punto qualcuno, forse  Edward Nicholson stesso, decide che la parola magenta (la battaglia di Magenta era dell’anno precedente) avrebbe sollecitato di più la fantasia del pubblico e da allora il colore ottenuto con la fuchsine viene chiamato in Inghilterra magenta.

Nessuno sa precisamente a chi sia venuta l’idea di usare il nome della città di Magenta per un colorante, ma di certo l’idea viene dall’Inghilterra, dove la battaglia di Magenta, combattuta meno di un anno prima, aveva avuto notevole risonanza.

In Francia viene usato (e depositato come trademark) il nome  fuchsine, ma in Inghilterra il nome alla moda è ora magenta.

 

Mauro Boscarol

27/3/2009 alle 11:58