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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Introduzione alla gestione digitale del colore

Relazione tra due gamut

Diversi tipi di monitor (anche dello stesso produttore) hanno caratteristiche (cromaticità dei primari, cromaticità del bianco, gamma di R, G e B) diverse e diversi gamut. Anche monitor dello stesso modello, costruiti in serie uno dopo l’altro, hanno gamut diversi e addirittura lo stesso monitor ha gamut diversi man mano che invecchia, e anche al variare delle regolazioni di punto bianco e gamma.

La conseguenza di ciò è che agli stessi numeri RGB corrispondono coordinate colorimetriche diverse e quindi colori diversi sui due monitor. Riportando i due gamut sul diagramma delle cromaticità si vede che sono compresi in due triangoli che possono intersecarsi oppure possono essere uno contenuto nell’altro. Qui sono rappresentate due situazioni diverse:

NTSC e ColorMatch Adobe RGB e MacBook

Quindi, gli stessi numeri RGB su monitor diversi danno colori diversi, per esempio i numeri RGB 0 255 0 danno luogo a due colori diversi sui due monitor, precisamente i colori dei due spigoli superiori dei triangoli.

Inoltre la disposizione dei due gamut mostra che ci sono colori che il primo monitor può visualizzare ma il secondo no e viceversa. Ci sono anche colori che nessuno dei due monitor visualizza e infine ci sono colori che entrambi i monitor visualizzano.

La stessa cosa avviene con un monitor e una stampante. In questo caso non si possono fare confronti tra numeri perché si riferiscono a modalità diverse (RGB e CMYK), ma si può vedere che ci sono colori che il monitor visualizza e la stampante non stampa (il verde brillante, il rosso e il blu), colori che al contrario la stampante stampa e il monitor può non visualizzare (il ciano, l’arancio saturo, il magenta saturo). Poi ci sono colori che nessuna delle due periferiche produce e colori prodotti da entrambe.

Cinema e SWOP Adobe RGB e Web uncoated

Naturalmente se un colore sta nella intersezione tra i due gamut, questo è un presupposto per la riproduzione esatta (cioè con le stesse specifiche colorimetriche). Come eseguire questa conversione è l’argomento del prossimo post.

Avviso: tutti i diagrammi riportati qui sopra sono in bidimensionale, manca la dimensione della luminanza. Quindi da questi diagrammi si può solo avere un’idea approssimata della relazione tra gamut.

 

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Mauro Boscarol

22/8/2008 alle 00:47

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