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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Storia del colore magenta

L’inchiostro magenta nella stampa

Come è noto gli inchiostri da stampa industriale sono tipicamente quattro: ciano, magenta, giallo e nero.

Ma è solo dal 1967 che il secondo inchiostro viene chiamato “magenta”. Fino al 1958 la norma tedesca DIN 16509 (Farbskala für den Offsetdruck, cioè “scala colori per la stampa offset”) lo chiama Rot, cioè rosso e successivamente lo chiama Purpur Rot cioè rosso tendente al viola.

Solo nel 1967, il CEI (Comité européen des associations des fabriquants de peintures et d’encres d’imprimerie) pubblica la raccomandazione CEI 13-67 relativa agli inchiostri per la stampa offset, raccomandazione recepita da DIN nel 1971 con il numero DIN 16539 e con il nome Europäische Farbskala für den Offsetdruck (cioe “scala europea di colori per la stampa offset”) che diventerà nota in tutta Europa come Euroscala.

In questa norma, per la prima volta l’inchiostro rosso viene chiamato Magenta (che i tedeschi pronunciano “maghenta”, mentre gli inglesi pronunciano più o meno come noi).

Da quel momento l’inchiostro rosso per la stampa industriale e anche l’analogo inchiostro per le stampanti da scrivania e la stampa digitale viene chiamato magenta.

Inchiostro magenta Inchiostro magenta

 

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Mauro Boscarol

27/3/2009 alle 17:10

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