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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Gestione colore secondo ICC

La griglia: quante righe ci sono in una tabella?

Le tabelle di un profilo, se fossero complete, dovrebbero contenere un elevato numero di righe. Per esempio una tabella con tutte le terne RGB dovrebbe contenere oltre 16 milioni di righe (precisamente 16.777.216) e una tabella CMYK dovrebbe contenere oltre 100 milioni di righe (104.060.401). Nella pratica un profilo non può contenere tutte queste righe ma solo alcune.

Le specifiche ICC non impongono un numero minimo di righe, ma solo che il numero di campionamenti per asse sia lo stesso per tutti i canali e che i campionamenti siano distribuiti uniformemente lungo ogni asse.

Per la costruzione delle tabelle si usa il concetto di griglia. Per esempio una tabella Lab con griglia 3 x 3 x 3 ha 27 righe (3 valori di L, per ognuno dei quali 3 valori di a, per ognuno dei quali 3 valori di b) come questa tabella qui sotto.

L a b
0 –128 –128
0 –128 0
0 –128 127
0 0 –128
0 0 0
0 0 127
0 127 –128
0 127 0
0 127 127 
50 –128 –128
50 –128 0
50 –128  127
50  0 –128
50 0 0
50 0 127
50 127 –128
50  127  0
50  127  127
100  –128  –128 
100  –128 
100 –128 127
100  –128 
100
100  127 
100  127 –128 
100 127 0
100 127 127

Una tabella con griglia 32 x 32 x 32 ha 32768 righe. Per esempio i profili creati con Heidelberg PrintOpen 3.0 hanno tabelle con una griglia 32 x 32 x 32.

Le tabelle per le conversioni da periferica a PCS non necessariamente devono avere la stessa griglia delle tabelle da PCS a periferica. Le tabelle dirette del profilo Coated FOGRA 27 di Adobe hanno una griglia di 9 punti, mentre quelle inverse di 33.

NOME  CREATO DA  DIRETTA  INVERSA 
Coated FOGRA 27  Adobe  33 
ISO coated v2  ECI  16  33 
stampante RGB  ProfileMaker  25  25 
stampante laser  Apple  17 
stampante inkjet RGB  Eye-One Match  17  25 

Una tabella Lab la cui griglia ha un numero pari di punti ha un problema: non c’è nessuna riga relativa ai grigi (cioè a = b = 0), in particolare non c’è quella del bianco (cioè L = 100, a = 0, b = 0), che quindi viene sempre calcolato per interpolazione (questo può provocare il problema degli scum dots). Per esempio se la griglia è 4 x 4 x 4, i valori di a e b che vengono considerati sono –128, –43, 42, 127. Come si vede non esiste il valore a = 0, nè b = 0, cioè l’asse dei grigi.

Meglio una griglia dispari, per esempio 31 x 31 x 31 o 33 x 33 x 33. PrintOpen 4.0 e ProfileMaker creano tabelle con griglia 33 x 33 x 33. ProfileMaker crea anche tabelle con griglia 25 x 25 x 25. MatchLock 17 x 17 x 17.

Da notare che anche i CMM usano il concetto di griglia per il calcolo della conversione. Per esempio Apple CMM usa 33 x 33 x 33, Heidelberg CMM 32 x 32 x 32. Se la griglia del CMM è uguale alla griglia del profilo i calcoli saranno più precisi. Per esempio Heidelberg CMM si accompagna bene con i profili creati con PrintOpen 3. Matematicamente interessante è la combinazione di un profilo con 32 punti di griglia e un motore con 33, o viceversa.

Le specifiche ICC non dicono nulla sulla griglia di una tabella, ma da queste considerazioni derivano queste regole pratiche:

  • per una tabella RGB o XYZ è ragionevole una griglia di almeno 31 punti;
  • per una tabella CMYK è ragionevole una griglia di 16 (intervallo 17) o 18 (intervallo 15) punti;
  • per una tabella Lab è indispensabile una griglia con un numero dispari di punti: un numero ragionevole è 31 punti (intervallo 8.5).

Nel prossimo post vediamo con quanti bit sono rappresentati i dati in una tabella.

 

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Mauro Boscarol

4/9/2008 alle 18:50

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