Nella serie Recensione monitor
Eizo ColorEdge CS270
Parametro | Valore |
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specifiche ufficiali | ColorEdge CS270 |
disponibile da | luglio 2015 |
prezzo circa € | 1100-1300 |
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tecnologia LCD | IPS (in-plane switching) |
pannello | LG LM270WQ3-SLA1 a 10 bit |
pixel | 2560 x 1440 (WQHD, QHD, 1440p) |
rapporto di forma | 16:9 |
gamut colore | wide gamut (circa Adobe RGB) |
gamma nativo | 2.2 |
luminanza max cd/mq | 270 (misurata) |
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area visibile base | 597 mm |
area visibile altezza | 336 mm |
diagonale | 27 pollici, 680 mm |
risoluzione pixel | 108.9 pixel per in, 4.3 pixel per mm |
dimensione pixel | 0.23 mm |
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retroilluminazione | GB-r LED |
profondità colore | 8 bit + FRC = 10 bit |
LUT interna | 16 bit, 1 D + matrix |
porte video | DVI-D, HDMI, DisplayPort |
ColorEdge è una categoria di monitor per la fotografia e la grafica di Eizo. Questa categoria è suddivisa in tre serie: CG, CX e CS. La serie CS è la serie entry-level, la meno costosa della categoria.
Il modello in recensione è un monitor widegamut (cioè Adobe RGB) da 27″ della serie CS ed è identico all’analogo monitor da 27″ della serie CG, cioè il modello CG277, con alcune rinunce. Ha le stesse dimensioni fisiche e in pixel (diagonale, area di visione, risoluzione, dot pitch) e le stesse LUT, stessi spazi colore, luminanza, contrasto, angolo di visualizzazione, tecnologia IPS del pannello, software di profilazione, cinque anni di garanzia.
Le rinunce o limitazioni sono queste: è più lento nella risposta (15 ms rispetto a 6 ms), non ha il sensore integrato, non ha la palpebra, ha meno calibrazioni preimpostate (ma si possono impostare manualmente), non ha la LUT 3D, non ha il filtro polarizzatore. Ma consuma un po’ di meno (classe B rispetto a classe C) e costa quasi la metà.
Il monitor supporta 10 bit di colore per canale (Deep Color) e ha una look-up table a 16 bit che sostituisce la LUT della scheda video (che tipicamente è di 8 bit e rimane inutilizzata).
Questa recensione tratta prevalentemente gli aspetti del colore e della calibrazione ed è basata su computer Apple (in particolare su Mac mini 2012). Un’altra ottima recensione del monitor, basata su Windows e che entra in molti dettagli, si può trovare sul sito Wazer.
Calibrazione del monitor
“Calibrare” il colore in un monitor come questo significa:
- Decidere che luminanza del bianco (in cd/m2) si desidera, impostarla (si può anche indicare “massima”) e misurarla;
- Decidere che luminanza del nero (in cd/m2) si desidera, impostarla (si può anche indicare “minima”) e misurarla;
- Decidere la cromaticità del bianco (in x, y) o temperatura colore (in K) o temperatura correlata di daylight (in D) desiderata, impostarla e misurarla;
- Decidere il gamma (detto anche TRC, tone response curve) desiderato, calcolare la correzione gamma rispetto al gamma nativo (2.2) e misurare il gamma totale (gamma totale = gamma nativo + correzione gamma);
- Decidere le cromaticità dei primari R, G e B (in x,y) desiderate, impostarli e misurarli.
Il monitor supporta due metodi di calibrazione: (a) mediante OSD (on screen display) e (b) mediante l’applicazione ColorNavigator + colorimetro (non compreso, da acquistare a parte).
Calibrazione con OSD (senza colorimetro)
Chi non possiede un colorimetro o uno spettrofotometro può calibrare il monitor con i comandi OSD. Sulla cornice inferiore del monitor sono presenti 7 piccoli tasti, ognuno con un nome, che consentono di calibrare il monitor. Sono già memorizzate alcune calibrazioni, che si vedono premendo il tastino Mode. Le calibrazioni preimpostate sono le prime quattro di queste:
Se si sceglie sRGB o Adobe RGB (n. 4 e 3) il monitor viene automaticamente calibrato secondo lo standard (primari, bianco, gamma) dello spazio scelto. È possibile ancora completare le impostazioni (con il pulsantino Enter) regolando la luminosità e altri parametri che non cambiano la cromaticità. Qui sotto in italiano e inglese per sRGB:
Se si sceglie Custom (n. 1) si possono impostare i parametri che si desiderano (con il pulsantino Enter) come indicato qui sotto (in italiano e in inglese):
I primari possono essere regolati su Nativo, sRGB o Adobe RGB.
Infine c’è una calibrazione chiamata Paper che ha queste impostazioni e che non so a cosa possa servire. In particolare il gamma Paper non so cosa sia.
Le ultime tre (n. 5, 6 e 7) sono le calibrazioni fatte con il software ColorNavigator, divise per collegamento: CAL1 per DVI, CAL2 per DisplayPort, CAL3 per HDMI. Se non è stata fatta nessuna calibrazione via software, CAL1, CAL2 o CAL3 sono vuoti.
Per le prime quattro calibrazioni (Custom, Paper, Adobe RGB, sRGB) non viene creato né selezionato nessun profilo ICC.
Ognuna di queste sette calibrazioni può essere richiamata di volta in volta con il tastino Mode, secondo la necessità (per esempio sRGB per navigare o giocare, Adobe RGB per la fotografia e per la stampa).
Calibrazione del monitor con ColorNavigator e un colorimetro
Il secondo modo, quello che consiglio, per calibrare il monitor consiste nell’usare l’applicazione ColorNavigator (fornita gratuitamente con il monitor) e uno strumento di lettura del colore, cioè un colorimetro o uno spettrofotometro (non forniti). In tal caso OSD è bloccato.
ColorNavigator ora alla versione 6, è supportato da OS X El Capitan. ColorNavigator incoraggia la risoluzione 2560 x 1440 e avvisa se il monitor è impostato su una risoluzione diversa:
Per quanto riguarda lo strumento di lettura del colore, per questo monitor io uso e consiglio X-Rite i1Display Pro (che ColorNavigator riconosce come i1Display 3). ColorNavigator comunque supporta diversi strumenti di misura del colore:
L’insieme di tutte le impostazioni di una calibrazione del monitor è chiamata da ColorNavigator “target”. Il monitor può essere calibrato su target diversi e di volta in volta si può scegliere quale target usare.
I target li crea l’utente ma ColorNavigator ha tre target preimpostati, chiamati “Web Design”, “Photography”, “Printing”. Nella finestra principale di ColorNavigator sono elencati questi tre target preconfezionati con le impostazioni desiderate.
Per esempio il target “Web Design” è impostato con questi valori:
Cliccando sul pulsante Adjust ColorNavigator cerca di portare il monitor ai valori richiesti (cioè crea un modello matematico dei colori prodotti dal monitor). Non sempre è possibile portare il monitor ai valori richiesti (cioè creare un modello con i valori richiesti), ma ColorNavigator fa del suo meglio. Nel caso, per esempio, del target “Web Design” i risultati sono questi: a sinistra i valori richiesti, a destra i valori ottenuti:
Cliccando sul pulsante Validate si può verificare di quanto lo spazio colore che in teoria si ottiene con questi parametri è diverso dal spazio colore effettivo cioè misurato del monitor. I risultati sono statistici, calcolati su alcune decine di colori ed espressi in vari deltaE (conviene basarsi su deltaE 2000, che è l’ultimo standard della CIE):
Per crearsi una propria calibrazione, con parametri diversi da quelli proposti, si clicca su Create New Target.
In ogni caso la calibrazione fatta con ColorNavigator compare nel Mode OSD in CAL1, CAL2 o CAL3 secondo il tipo di collegamento e si può richiamare da lì oppure anche dal dock di Mac:
Profilo ICC
Finora si è parlato solo di calibrazione, ma ColorNavigator crea anche il profilo del monitor ogni volta che crea un nuovo target. Qui si danno le impostazioni del profilo: la versione e il tipo di TRC (gamma o tabella). Il profilo viene creato, installato e attivato ogni volta che si sceglie questa calibrazione. Viene anche modificato ogni volta che si clicca su Adjust. Enzo consiglia profilo versione 2 e a tabella, non a matrice.
Collegamenti monitor-computer
La risoluzione consigliata è 2560 x 1440 pixel. Il monitor riceve il segnale dal computer mediante uno dei seguenti connettori digitali (foto qui sopra, da sinistra a destra)
- DVI-D Dual Link (Digital Video Interface – digitale)
- HDMI 1.4 tipo A (High-Definition Multimedia Interface, digitale)
- DisplayPort 1.2 (digitale)
Inoltre sono disponibili 2 porte USB 2 tipo B (nella foto qui sopra A e B) e 2 porte USB 2 tipo A (nella foto qui sopra C e D).
Sul mio Mac mini ho due porte per il monitor: HDMI e Thunderbolt (secondo Apple compatibile con Mini DisplayPort). Dunque ho queste tre possibilità di collegamento (altre possibilità ci possono essere con combinazioni più complicate):
- uso la porta DVI del monitor (1 nella foto sopra) alla quale collego un un cavo DVI-DVI (compreso nella confezione del monitor) fino ad un adattatore da DVI a HDMI che inserisco nella porta HDMI del Mac, ma in tal caso la risoluzione massima è limitata a 1920 x 1200;
- uso la porta HDMI del monitor (2 nella foto sopra) alla quale collego un cavo HDMI-HDMI (non compreso nella confezione del monitor) che inserisco nella porta HDMI del Mac, ma anche in tal caso la risoluzione massima è limitata a 1920 x 1080 (la cosiddetta 1080p);
- uso la porta DisplayPort del monitor (3 nella foto sopra) che collego alla porta Thunderbolt del Mac con un cavo DP-MiniDP (non compreso nella confezione del monitor). In questo caso la risoluzione arriva a 2560 x 1440 con rapporto di forma 16:9 (questa risoluzione è variamente chiamata 1440p, QuadHD, QHD, WQHD). Quindi questo è l’unico collegamento adeguato nel mio caso.
Gamut
Il gamut del monitor (qui sotto a colori) supera quello dello spazio AdobeRGB (qui sotto in bianco). A sinistra in coordinate Lab e a destra in coordinate Yxy. Resta fuori una minima punta di verde (e infatti viene pubblicizzato con una copertura di Adobe RGB del 99%).
Il volume del gamut del monitor è di 1.316.170 deltaE3, mentre quello di Adobe RGB è 1.207.520 deltaE3 (volumi calcolati con ColorThink).
Con questo monitor ho 10 bit per canale su OS X 10.11.1 e Mac mini
Presupposti:
- Questo monitor ha un pannello che supporta 10 bit per canale R, G e B (invece degli 8 bit standard o dei 6 bit dei portatili).
- I 10 bit sono in realtà 8 bit + FRC (Frame Rate Control).
- Il monitor stesso ha una LUT interna a 16 bit.
- Su Windows la visualizzazione a 10 bit è implementata a partire da Windows 7 (2009). Invece su OS X è stata implementata solo sull’ultima versione di OS X El Capitan (10.11.1 del 2015) e quindi adesso c’è anche su Mac.
- Anche l’ultima versione di Photoshop per OS X (Photoshop CC 2005) può essere abilitata a lavorare con 10 bit per canale, cioè con 30 bit per pixel:
Mettiamo assieme queste cose: una immagine a 16 bit per canale, il sistema operativo che supporta 10 bit per canale, Photoshop che supporta 10 bit per canale, la LUT del monitor a 16 bit, e la profondità di colore del pannello 10 bit.
Test
Per testare se i 10 bit per canale sono supportati con una catena di questo tipo, si può scaricare questo file di test (una sfumatura psd nello spazio sRGB a 16 bit) e aprirlo in Photoshop CC. Se non ci sono barre verticali i 10 bit sono attivi. Si può alternare con la nuova modalità Design Space, che non supporta i 10 bit, e ritornare a Photoshop (per vedere se c’è differenza).
Io ho un Mac mini con scheda Intel HD Graphics 4000 con 1536 MB di memoria (cioè 1.5 Gbyte, questo è tutto quello che so di questa scheda). Il Mac è collegato al monitor CS270 con cavo Mini DisplayPort-DisplayPort.
Ho fatto questa prova: ho duplicato il file di test, uno l’ho aperto con Photoshop (che supporta 10 bit) e l’altro con Anteprima (che supporta 8 bit) e la differenza si vede.
Nella fotografia qui sotto (fatta con iPhone) c’è esattamente quello che io vedo con gli occhi. In alto c’è Photoshop a 10 bit, in basso c’è Preview a 8 bit:
Per ora pare che Photoshop sia l’unica applicazione a fornire i 30 bit per pixel, ma visto che OS X ha iniziato a supportarli, si può prevedere che ne arriveranno altre a breve, per esempio tutte quelle native di OS X (Preview, Photos, ecc.).
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