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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Calibrare e profilare un monitor

Calibrare e profilare il monitor con i1Pro+ProfileMaker

ProfileMaker, attualmente alla versione 5.0.8, è il programma professionale di profilazione e misura del colore di GretagMacbeth ora X-Rite. Tra i vari moduli previsti, uno di questi è dedicato alla calibrazione e profilazione del monitor.

Per iniziare bisogna aprire ProfileMaker e cliccare su Monitor:

ProfileMaker 5.0.8

Nelle Preferenze si imposta la versione di profilo ICC che si desidera generare: versione 2 o versione 4:

ProfileMaker 5.0.8

Torniamo alla finestra della profilazione del monitor e impostiamo il tipo di monitor (LCD o CRT) in Reference Data.

A questo punto ci sono due possibilita:

  • o la calibrazione/caratterizzazione è già stata fatta e salvata;
  • oppure viene fatta adesso con lo strumento.

Se viene fatta adesso, in Measurement Data si sceglie lo strumento di misura. ProfileMaker supporta questi strumenti:

ProfileMaker 5.0.8

In questo caso io uso Eye-One Pro e faccio le misurazioni. L’applicazione mi chiede di mettere Eye-One Pro sulla sua basetta, e poi mi chiede se voglio fare una nuova calibrazione o usare quella esistente.

Dico di usare quella esistente e ProfileMaker apre una finestra e comincia a visualizzare e misurare spettralmente 99 aree colorate per fare la caratterizzazione del monitor, che dura circa 6 minuti:

Profile Maker 5.0.8 -Monitor

Alla fine mi chiede se voglio salvare i dati di misurazione, ed io li salvo da qualche parte, possono essermi utili in seguito.

A questo punto non mi rimane che: scegliere in Profile Size se voglio un profilo a matrice (Default) o a tabella (Large); scegliere il punto bianco (scelgo quello misurato);  e dare via alla creazione del profilo con Start.

ProfileMaker mi chiede dove salvarlo e con che nome  e poi mi chiede se voglio impostarlo come profilo di sistema:

ProfileMaker 5.0.8 - Monitor

Io rispondo di sì e il procedimento è finito.

Se avessi chiesto anche di fare la calibrazione, ProfileMaker mi propone un processo di calibrazione in 6 passi, che è lo stesso proposto da MeasureTool e che si sarebbe potuto fare in anticipo. Questo modulo produce la calibrazione e caratterizzazione del monitor, che serve per creare il profilo.

Il primo è questo, dove si fissano gli obiettivi della calibrazione:

ProfileMaker 5.0.8 - Monitor

Per quanto riguarda il White Point (punto bianco) le scelte possibili sono queste:

Measure Tool - Monitor Calibration 1

Tipicamente si sceglie un bianco di 6500 kelvin, oppure il bianco nativo se non si desidera modificare la o le LUT della scheda video.

Si sceglie Paper White se si intende impostare il bianco del monitor simile al bianco di una carta. In tal caso è necessario aver misurato la carta in precedenza e aver segnato i valori XYZ, che vanno impostati in questo punto della calibrazione. La misura della carta si fa con Measure Tool e dopo aver impostato lo strumento in riflessione con Configuring (nella barra laterale degli strumenti), con Measuring/Chart cioè Spot Measurement e in XYZ.

Calibrare il bianco del monitor sui valori XYZ del bianco della carta  può avere un senso se si lavora in uno studio di prepress e sempre con la stessa carta, ma normalmente non è un parametro di calibrazione consigliato.

Si imposta poi il gamma (da 1.0 a 3.0 con passo 0.1); la luminosità in percentuale; il tipo di monitor (LCD o CRT). Questi dati si possono salvare e richiamare.

Si passa alla seconda finestra, che è questa, che riguarda i monitor provvisti di regolazione di contrasto:

ProfileMaker 5.0.8 - Monitor

Se il vostro monitor non ha regolazione di contrasto, come il mio, si passa alla terza finestra:

ProfileMaker 5.0.8 - Monitor

Qui va regolato il punto bianco, ma anche in questo caso, se il monitor non ha regolazioni per il punto bianco, si passa alla prossima:

ProfileMaker 5.0.8 - Monitor

Qui si sceglie se regolare la luminosità in percentuale, o con dati di luminanza. La prossima schermata dipende dal fatto che abbiamo indicato luminosità o luminanza. Nel primo caso si apre questa finestra:

ProfileMaker 5.0.8 - Monitor

Nel secondo caso si apre questa. dove si può indicare una luminanza desiderata:

ProfileMaker 5.0.8 - Monitor

Infine inizia la caratterizzazione, con la visualizzazione e la misura spettrale di 99 aree colorate, che dura circa 6 minuti:

ProfileMaker 5.0.8 - Monitor

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Mauro Boscarol

22/2/2009 alle 19:17

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7 commenti

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  1. 1)Durante la procedura di calibrazione cosa significa l’opzione impostare il bianco della carta e quali conseguenze ha questa scelta nella visualizzazione in photoshop delle immagini?
    Facendo un esempio pratico il mio Eye-one per la carta Harman Gloss FB AI misura X=92.7 Y=95.9 Z=83.3.
    2) Devo immettere questi dati nel “set white paper”?
    3) Nel proofing in photoshop ha ancora un senso vistare l’opzione “simulate paper color” se il profilo del monitor contiene già il bianco della carta?

    Grazie per le eventuali delucidazioni

    Tarkowsky

    22/2/09 alle 22:45

  2. Scusa per la mancata firma al commento precedente.
    Mi firmo ora
    Saluti Mirko menghetti

    Tarkowsky

    22/2/09 alle 23:02

  3. 1. Significa chiedere al sistema di calibrazione di impostare, sul monitor, lo stesso bianco di una certa carta. E’ alternativo alla impostazione di un bianco fissato (D50, D65) e del bianco nativo.

    Non ha nessuna conseguenza su Photoshop, che va usato come negli altri casi.

    2. Se si intende calibrare il bianco del monitor su questo bianco (della carta) sì.

    3. In soft proof ci si potrebbe risparmiare di attivare “simula il colore della carta”, ma bisogna essere sicuri che il bianco carta scritto nel profilo di stampa sia uguale identico al bianco scritto nel profilo del monitor (stessi valori XYZ). Io lo attiverei comunque, se volessi simulare il bianco della carta.

    Mauro Boscarol

    23/2/09 alle 01:32

  4. a)Se ho capito bene immettendo le coordinate XYZ del bianco della carta rilevate dall’Eye-one il programma calcola la temperatura associata e calibra-profila il monitor su questa temperatura. Se il mio Eye-one misura X=92.7 Y=95.9 Z=83.3 la temperatura del bianco della carta è k 5163 quindi molto vicino alla cromacità di D50.

    b)Controllando (come da te suggerito) con ColorThink le tags dei “media white point” dei vari profili da me creati (sempre con lo stesso Eye-one) per la stessa carta summenzionata vedo che tutte le triplette riconducono ad un valore medio di 5150K quindi un valore molto vicino a quello misurato singolarmente sulla carta.
    Nel caso i valori divergessero di molto conviene prendere il dato inserito nella tag del profilo?

    c)Analizzando le diverse carte da me usate per le stampe vedo che le temperature del bianco non variano molto (5150K-5300K) e quindi alla fin fine avrei un monitor calibrato e profilato molto vicino a D50 standart per la prestampa ma con il difetto di risultare un po’ troppo giallo per il monitor. Secondo la tua esperienza personale (cfr. il post “Quali sono i migliori parametri di calibrazione?”) pensi che sia meglio lasciar perdere l’opzione di calibrare e profilare il monitor sul bianco della carta e di scegliere D65?

    Saluti
    Mirko

    Tarkowsky

    23/2/09 alle 17:39

  5. a) no, i profili non registrano la temperatura colore, ma le coordinate colorimetriche XYZ del bianco
    b) come sopra, non conta la temperatura ma i valori XYZ
    c) sì, secondo me ha poco senso usare il bianco della carta per il monitor

    Mauro Boscarol

    23/2/09 alle 18:07

  6. Ma allora le due triplette XYZ (96.11,100.00,85.63) e (50.00,50.00,46.99) che si riferiscono ad un bianco della stessa temperatura 5163k danno luogo a profili monitor diversi se effettivamente i profili fanno la distinzione tra le loro coordinate colorimetriche?

    Se si sapresti dirmi in che modo a parità di temperatura la diversità delle coordinate colorimetriche delle triplette influiscono sul profilo o sulla sua calibrazione del monitor?
    Grazie Mirko

    Tarkowsky

    23/2/09 alle 18:53

  7. No, i due valori di tristimolo (96.11, 100, 85.63) e (50, 50, 46.99) non hanno la stessa cromaticità. Se moltiplichi il secondo per 2 (per uguagliare i valori di Y) ottieni (100, 100, 84.98) e questo non è uguale al primo.

    Mauro Boscarol

    24/2/09 alle 13:24

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