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Nella serie Storia del colore magenta

Il nome di Magenta nel mondo

La battaglia di Magenta, allora una cittadina di 6000 abitanti a ovest di Milano, del 4 giugno 1859 è un episodio della seconda guerra di indipendenza italiana che vide confrontarsi l’esercito franco-piemontese e quello austriaco per 77 giorni dal 26 aprile al 12 luglio 1859. I due eserciti che si contrapponevano contavano ciascuno circa 50000 militari. Alla fine della battaglia i morti erano circa 2000 e 8000 i feriti.

Venti giorni dopo fu combattuta dai due eserciti la battaglia di Solferino, che concluse la seconda guerra d’indipendenza e portò alla conquista della Lombardia che era occupata dagli austriaci dal 1815. Solferino era allora un villaggio di 1000 abitanti a sud del lago di Garda, ora in provincia di Mantova, nella Lombardia orientale. In questa battaglia gli effettivi in campo erano circa 110.000 per parte, i morti più di 5000 e i feriti più di 23.000.

Le battaglie di Magenta e Solferino si conclusero con il ricongiungimento della Lombardia al Regno di Sardegna e posero le basi per la successiva annessione di Emilia (18 marzo 1860) e Toscana (22 marzo 1860), la conquista dell’Italia meridionale con la fine del Regno delle due Sicilie (3 febbraio 1861), la costituzione del regno d’Italia (17 marzo 1861), l’annessione del Veneto ancora in mano all’Austria (terza guerra d’indipendenza, 1866) e la presa di Roma con la fine dello Stato Pontificio (1870).

Le battaglie di Magenta e Solferino ebbero una eco mondiale per il numero di morti e feriti che lasciarono sul campo. Tutti i giornali europei e anche americani ne scrissero. Questo è l’inizio di un articolo pubblicato dal New York Times il 20 giugno 1859:

New York Times 1859

Sempre nel 1859 il Governo Provvisorio della Toscana bandì un concorso di pittura che venne vinto per il tema di storia dal macchiaiolo Giovanni Fattori (1825-1908) con il bozzetto del Campo italiano dopo la battaglia di Magenta che venne terminato nel 1862 (oggi a Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti):

Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta

I nomi di Magenta e Solferino diventarono subito “di moda” ed è una moda che non è stata ancora completamente abbandonata.

In Francia nel 1861 vennero costruite due navi da guerra gemelle alle quali vennero dati rispettivamente i nomi di Magenta e Solferino:

Magenta

Centinaia di strade, corsi, viali in Francia e Italia prendono i nomi di Magenta e Solferino. A Roma via Magenta incrocia via Solferino in piazza dell’Indipendenza. A Milano da Porta Magenta inizia corso Magenta lungo il quale sta la chiesa di Santa Maria delle Grazie, nel cui refettorio si trova l’Ultima cena di Leonardo.

A Parigi subito dopo la battaglia uno dei nuovi boulevard della riurbanizzazione voluta dal barone Haussmann prende il nome di Boulevard de Magenta: è uno dei viali che partono a raggiera da Place de la Republique. Un’altra prende il nome di rue Solferino e un’altra di rue Turbigo (Turbigo è la cittadina sul Ticino presso la quale l’esercito francese entra in Lombardia all’inizio della guerra).

Guy Freidline (1927-1967) era un compositore francese di musiche da film, a cavallo tra gli anni 50 e 60, distribuiti anche in Italia. Cominciò a scrivere canzoni nella sua boutique di fotografo in Boulevard de Magenta, e da questo prese il nome d’arte di Guy Magenta. Patty Pravo assunse lo stesso nome d’arte all’inizio della sua carriera di cantante (fino al 1966).

Nel 1881 il comune di Dizy-sur-Marne nella Champagne prende il nome di Dizy-Magenta e nel 1965 una parte del comune è stata separata con il nome di Magenta.

Magenta è diventata una parola del vocabolario inglese, e si pronuncia proprio come in italiano. Nel 1996 Magenta è un film di Gregory C. Haynes. Magenta è anche un gruppo musicale britannico. Negli Stati Uniti e in Australia Magenta è un nome proprio che si dà alle ragazze.

 

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Mauro Boscarol

26/3/2009 alle 20:58

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