colore digitale blog

Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Gestione colore per il web

Dettagli della compensazione monitor per web

Profilo della grafica nella pagina web (cioè profilo di origine)

Si tratta del profilo della immagine o dell’elemento grafico che viene visualizzato. È sempre un profilo RGB e ci sono due possibilità: o l’immagine è esplicitamente associata ad un profilo RGB, oppure non lo è.

Vediamo intanto quali formati tipici del web supportano l’incorporazione di un profilo nel file:

  • JPEG: questo formato supporta l’incorporazione di un profilo e quindi è possibile associare esplicitamente un profilo ad una immagine JPEG, appunto incorporando il profilo;
  • GIF: anche questo formato supporta l’incorporazione di un profilo, ma alcune applicazioni, per esempio Photoshop, non consentono di incorporarlo;
  • PNG: le ultime versioni di questo formato supportano l’incorporazione di un profilo ICC, ma alcune applicazioni, per esempio Photoshop, non consentono di incorporarlo;
  • elementi grafici nativi in HTML (sfondi, bordi): la proposta CSS3 di W3C consente di assegnare un profilo a questi elementi, altrimenti le specifiche CSS2 indicano che devono essere nello spazio sRGB.

Dunque una immagine può supportare un profilo incorporato (dipende dal suo formato grafico). Se lo supporta può avere un profilo esplicitamente assegnato oppure può non averlo.

Passiamo ora dalla parte dei browser. Quello che si richiede ad un browser per poter dire che supporta pienamente la gestione del colore è che si comporti in questo modo:

  • se l’immagine ha un profilo assegnato esplicitamente, questo profilo viene considerato come profilo di origine della compensazione monitor;
  • se l’immagine non ha un profilo assegnato esplicitamente, viene assunto un profilo di default; W3C ha specificato che questo profilo di default deve essere sRGB.

Una forma più debole di supporto della gestione del colore consiste nel supporre che tutte le immagini, indipendentemente dal profilo incorporato o non incorporato, siano in sRGB. Questo è il metodo utilizzato da Flash Player, che va considerato come un browser (tipicamente un browser dentro un altro browser “ospite”). La versione 10 di Flash Player considera tutto il contenuto SWF in sRGB.


Profilo del monitor
(cioè profilo di destinazione)

Il profilo di destinazione della compensazione monitor è appunto il profilo del monitor, anche questo sempre un profilo RGB. Anche qui ci sono due possibilità: o il sistema operativo ha assegnato un profilo al monitor, oppure non l’ha assegnato.

Il profilo assegnato al monitor può essere stato creato dall’utente stesso (con un apposito software e uno strumento di misurazione) oppure può essere stato creato automaticamente dallo stesso sistema operativo sulla base delle informazioni EDID.

EDID (Extended Display Identification Data) è una specifica di VESA (Video Electronics Standards Association) sviluppata per la prima volta nel 1994 che riguarda un insieme di dati memorizzati nella ROM di un monitor. Questi dati descrivono le capacità e caratteristiche del monitor e vengono trasmessi dal monitor alla scheda video. Apple da anni supporta EDID, Microsoft chiama Plug’n’Play un monitor che supporta le specifiche EDID.

La versione attuale di EDID è la 1.3 (del 1999), che consente al monitor di comunicare a chi lo interroga alcune informazioni che lo riguardano, tra cui costruttore, nome, numero di serie, dimensione massima dell’immagine, caratteristiche di colore. Oggi sostanzialmente tutti i monitor supportano questo standard.

Per esempio, all’accensione del sistema operativo, il sistema Mac OS X legge le informazioni EDID da ogni monitor collegato e genera un profilo a partire dalle coordinate colorimetriche dei primari RGB e del bianco, lo assegna al monitor come “profilo di fabbrica” (factory profile) e lo memorizza in /Library/ColorSync/Profiles/Displays.

Per controllare le informazioni sul colore lette da EDID basta dunque aprire il profilo e controllare i tag relativi. Alcune informazioni sono reperibili anche da System Profiler. Le informazioni complete sono nelle preferenze com.apple.windowserver.plist.

Esistono anche delle utilities per controllare le informazioni EDID, per esempio su Mac SwitchResX o DisplayConfigX e su Win Monitor Asset Manager e Phoenix.

Oggi dunque un monitor può comunicare al computer le proprie caratteristiche e il sistema operativo può creare il profilo del monitor automaticamente. Naturalmente i monitor economici e le schede video economiche possono non supportare questo standard.


Intento di rendering e motore di colore

Gli ultimi due elementi della compensazione monitor sono l’intento di rendering utilizzato nella conversione e il motore di colore che esegue la conversione.

Il browser decide quale intento e quale motore utilizzare, tipicamente l’intento è il colorimetrico relativo e il motore è quello proprio del sistema operativo (Apple CMM su Mac, ICM su Win).


Per riassumere

Un browser che supporta la gestione del colore, semplicemente fa una compensazione monitor (almeno su alcuni degli elementi di una pagina web), invece un browser che non supporta la gestione del colore non è in grado di fare la compensazione monitor su nessun elemento della pagina web.

La compensazione monitor ha sempre come origine un profilo RGB (profilo dell’immagine) e come destinazione un altro profilo RGB (profilo del monitor). Dunque alla fine la compensazione monitor si riduce semplicemente alla modifica dei valori RGB.

Se non viene fatta la compensazione monitor i numeri RGB dell’immagine vengono trasmessi direttamente al monitor, il che modifica l’aspetto dell’immagine. Se invece viene fatta la compensazione monitor i numeri RGB vengono modificati (si può dire “interpretati”) in modo che l’aspetto venga mantenuto.

Altri dettagli sulla compensazione monitor  in La compensazione monitor.

Nella prossima pagina vediamo in dettaglio le specifiche W3C per quanto riguarda gli spazi colore su web.

 

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Mauro Boscarol

18/8/2008 alle 11:54

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