colore digitale blog

Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

Nella serie Calibrare e profilare un monitor

Quali sono i parametri di calibrazione più opportuni?


Risposta breve

In genere, bianco D65 e gamma 2.2 (ma in certe situazioni è obbligatorio il bianco nativo e/o il gamma nativo, in altre è disponibile e consigliabile L*).


Commento

Calibrare un monitor significa, in linea di principio, fare due cose:

  1. portare il colore che si ottiene mandando al monitor i valori R=G=B=255 (cioè il bianco del monitor)
    • su una cromaticità desiderata (che sarà la cromaticità del bianco);
    • e su una luminanza desiderata (che sarà la luminanza del bianco);
  2. impostare le tre curve TRC (tone response curve anche dette, talvolta impropriamente, curve gamma) come desiderato.

Queste operazioni vengono effettuate dal software di calibrazione/profilazione, al quale dobbiamo dunque comunicare qual è il nostro obiettivo, cioè su quale cromaticità del bianco, su quale luminanza  del bianco e su quali curve TRC vogliamo sia portato il monitor. Su alcuni monitor ci pensa il software a impostare bianco e luminanza e TRC, su altri monitor dobbiamo farlo noi a mano.


Quali sono i valori più opportuni?

La prima cosa da dire è che, in una certa misura, i valori su cui si calibra il monitor sono irrilevanti se si lavora con i profili ICC, perché saranno poi i profili appunto a compensare le differenze.

Tuttavia questo è vero solo per le applicazioni che “gestiscono” il colore, cioè che supportano i profili ICC. Inoltre, anche se i profili compensano le differenze, è comunque opportuno che le differenze siano piccole, e che quindi il lavoro di compensazione sia minore, perché la compensazione non è mai esente da approssimazioni (per esempio ci saranno sempre colori fuori gamut).

Invece, i valori su cui si calibra il monitor non sono irrilevanti per le applicazioni che non usano i profili ICC (come alcune applicazioni su Win e sui dispositivi mobile). E poi dipende anche dall’intento di rendering (il colorimetrico relativo non compensa la differenza tra bianchi).


Il mio consiglio

Detto questo, quali sono i valori di bianco e di TRC che io consiglio per la calibrazione del monitor?

Per quanto riguarda la cromaticità del bianco, la scelta tipicamente cade tra D50 e D65. Cosa vogliono dire queste sigle? D50 e D65 sono due cromaticità che hanno rispettivamente questi valori (per l’osservatore 1931 e secondo CIE 15:2004, pag. 35):

x y
D50 0.34567 0.35851
D65 0.31272 0.32903

Se si riportano i due bianchi in un diagramma delle cromaticità si può vedere la posizione che occupano:

Si può vedere che il bianco D50  è spostato lievemente verso il giallo rispetto al bianco D65  che è spostato lievemente verso il blu (i colori nei diagrammi qui sopra sono naturalmente molto approssimati e servono solo per dare un’idea).

Più correttamente bisognerebbe ragionare in termini di adattamento cromatico e dire che, per un occhio adattato a D50, D50 è un bianco “neutro” e D65 è un bianco tendente al blu. Invece, per un occhio adattato a D65, D65 è un bianco”neutro” e D50 è un bianco tendente al giallo.

D50 è lo standard per la prestampa in tutto il mondo. Le stampe vengono viste sotto luce con cromaticità D50. In Europa fino a 20 anni fa lo standard era D65, poi l’affermarsi del software nordamericano (PostScript, Photoshop) ha portato ad uniformare lo standard a D50.

Il monitor però non è una stampa ed è abbastanza unanime tra gli specialisti la scelta di D65 come bianco di calibrazione del monitor. Questo sembra in contraddizione con quanto appena detto per la stampa, ma fatto sta che la migliore corrispondenza tra monitor e stampa si ha quando una stampa è vista sotto D50 e la sua riproduzione è vista su monitor calibrato a D65. Il motivo ha a che fare con la differenza percepita tra luce in riflessione (stampa) e luce in emissione (monitor).

Maggiori dettagli su questo punto si trovano nel blog di Parker Plaisted, dal quale riprendo questa frase:

 The printing industry would continue to use D50 illumination as the standard for viewing contract proofs. The graphic artists would use color CRT monitors calibrated to a D65 white point because the D65 white point would allow them to achieve complete chromatic adaptation. However, in order for this to work, the image on the monitor could not be directly compared to a print under D50 illumination in a side-by-side viewing environment.

Quindi, su quale bianco calibrare il monitor? Il consiglio è: su bianco D65, con una eccezione.

L’eccezione si ha quando, per qualche motivo, le tre LUT della scheda video devono (nel senso che è obbligatorio, oppure opportuno) essere caricate con la stessa curva e non con tre curve diverse.  In tal caso è meglio usare il bianco nativo, quindi non far regolare il bianco dalle LUT.

Questo è tipico nei portatili, che di solito (non sempre) hanno una unica LUT della scheda video e dunque è possibile caricare una sola curva in quest’unica LUT. Ma con una sola curva è impossibile regolare il bianco (la regolazione infatti consiste nel modificare i livelli di R, G e B indipendentemente). Dunque nei portatili con una sola LUT è obbligatorio usare il bianco nativo.


Esiste una TRC ideale?

Adesso per le curve di risposta tonale (sono 3: una per R, una per G, una per B). L’ideale teorico sarebbe che la curva del monitor riproducesse esattamente, ma all’inverso, la curva che lega la luminanza alla chiarezza (vedi il post Dalla radianza (fisica) alla luminanza (fotometria) alla brillanza (sensazione)).

Questa curva però ha una formula abbastanza complessa e se ci si deve limitare ad una formula del tipo y = xγ (y uguale a x elevato a gamma) allora il valore di γ che genera una curva il più simile possibile a quella ideale è 2.2 (tenendo conto anche di problemi di illuminazione ambiente).

Quindi, su quale TRC calibrare il monitor? Il consiglio è: su gamma 2.2. Se il sistema lo propone, meglio ancora L* (l’ideale teorico).


Ma per Mac il gamma non era 1.8?

Una obiezione che viene spesso avanzata è che i Mac sono impostati per avere il valore gamma del monitor uguale a 1.8 e quindi forse è meglio usare 1.8 almeno su Mac. Ma è una obiezione che si può confutare facilmente.

È vero che tempo fa il gamma era fisso e Mac usava il valore 1.8. Apple l’aveva introdotto vent’anni fa per avere una corrispondenza con il dot gain della LaserWriter.

Ma oggi il gamma non è più fisso perché si imposta mediante il profilo ICC del monitor e dunque ognuno può impostarlo al valore che desidera.

Quindi oggi non si parla del gamma in generale, ma del gamma di default (cioè il gamma che le applicazioni che non usano il profilo assumono per visualizzare le immagini). Allora, solo per il gamma di default, dobbiamo dire che Mac indicava (in passato) il valore 1.8 ed ha insistito ad indicarlo fino a pochissimo tempo fa. Ma adesso non lo indica più.

Infatti dal sistema operativo 10.6, detto anche Snow Leopard (Leopardo delle nevi) Apple indica ufficialmente il gamma 2.2 come default, da quanto si legge nelle seed notes spedite agli sviluppatori:

To better meet the needs of digital content producers and consumers, the default display gamma has been changed from 1.8 to 2.2 in Snow Leopard. Applications that override the default and assume a gamma 1.8 setting may have different onscreen and printed output than they did in previous releases of Mac OS X.

D’altra parte già adesso nelle istruzioni per l’uso di Aperture (applicazione di Apple) si legge:

Unless you have a color management expert instructing you otherwise, select a 2.2 gamma and a D65 white point.

 

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Mauro Boscarol

13/10/2008 alle 18:41

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24 commenti

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  1. Ho il dubbio che il Finder di OS X (ver. 10.5.7) supporti i profili ICC. Magari per un aggiornamento successivo al post.
    Se salvo (trascinando sul desktop) le quattro parti della figura-esempio del sito di ICC per la valutazione del supporto profili dei browser (questa: http://www.color.org/version4html.xalter), aprendo le figure con Finder le vedo tutte e quattro perfette. Esattamente come le vedo in Safari (che supporta i profili).
    Per “aprirle con il Finder” intendo selezionare le figure e vederne l’anteprima con la barra dello spazio (o CMD+Y), quindi senza passare attraverso la Preview.

    Se il profilo non fosse supportato, non dovrei vedere le dominanti indicate nell’ultima figura in basso del sito di ICC (quindi come le vedrei su Explorer o Firefox con la gestione disabilitata)?
    a_

    andre_

    11/6/09 alle 10:58

  2. Hai ragione, sulle icone Mac OS X fa la compensazione monitor.

    Ho controllato e la fa anche nella 10.4.

    Sullo sfondo di scrivania e sul menù non lo so, sarebbe da controllare.

    Grazie,

    Mauro

    Mauro Boscarol

    11/6/09 alle 12:13

  3. Provato, per lo sfondo del desktop lo fa.
    Le stesse immagini, ridimensionate in Ps mantenendo i profili che c’erano, si vedono bene.
    Non ho capito cosa intendi per “sul menu”, ma a spanne non mi pare i colori abbiano un’importanza fondamentale. ;-P
    a_

    andre_

    11/6/09 alle 14:29

  4. E stato scritto:

    “Viene spesso chiesto quali sono i valori (quale bianco e quali gamma) più opportuni per calibrare il proprio monitor.

    La prima cosa da dire è che, in una certa misura, i valori su cui si calibra il monitor sono irrilevanti se si lavora con i profili ICC, perché saranno i profili appunto a compensare le differenze.”

    In base a quanto sopra: se io calibro un monitor ad esempio con D50 o addirittura con temperatura ancora più bassa , quando visualizzo una foto ad esempio con Photoshop o con un sistema che gestisce profili colori e compensazione monitor, il bianco dell’immagine lo vedo alla temperatura che ho calibrarto il monitor o mi viene riportata al bianco originale?

    Se il bianco dell’immagine rimane quello a cui ho calibrato in monitor, cosa significa quello che è stato dcritto nella frase che ho citato all’inizio.

    grazie

    e complimenti per questo sito

    massimo

    11/6/09 alle 16:28

  5. Dipende dall’intento di rendering usato per la compensazione monitor: se colorimetrico assoluto viene riprodotto il bianco (se non è fuori gamut); se è colorimetrico relativo non viene riprodotto.

    Mauro Boscarol

    11/6/09 alle 16:44

  6. Grazie per la risposta.

    mi sembra di aver capito, leggendo i vari argomenti in merito, che con Photoshop CS4 la compensazione monitor viene fatta solo con intento di rendering relativo e non è modificabile ?

    grazie

    massimo

    massimo

    12/6/09 alle 16:11

  7. Non solo con Photoshop CS4 ma con qualunque versione a partire dalla 5.

    Mauro Boscarol

    12/6/09 alle 18:35

  8. Lavoro con un MacBook Pro 17″ a cui e’ collegato un monitor Eizo 21″.

    Il programma di calibrazione Eye1 mi permette di inserire i valori x e y per il punto di bianco, e’ corretto inserirli e procedere alla profilatura per il monitor Eizo?

    E’ corretto fare la stessa cosa per il MacBook Pro?

    Grazie.

    carlo rondinelli

    17/9/09 alle 15:41

  9. Non credo di aver capito la domanda. In che senso è “corretto”?

    Il punto bianco si può specificare in molti modi:

    – con un valore in kelvin (4000, 5000, 6000, …)
    – con un valore della serie D (D50, D65, …)
    – con un valore di cromaticità (x, y)
    – misurando un altro bianco

    Sono tutti corretti, va scelto il metodo più comodo.

    Mauro Boscarol

    17/9/09 alle 16:11

  10. Si, forse mi sono espresso male, il programma di calibrazione mi permette di inserire appunto a scelta uno di questi parametri. Semplicemente io ho sempre usato indicare il punto di bianco con il valore D ed pensato che forse inserire il valore x y mi garantisse maggiore precisione. Mi interessa sapere a questo punto se posso seguire la stessa procedura anche per lo schermo del MacBook visto che non permette la calibrazione della LUT.

    carlo rondinelli

    17/9/09 alle 18:29

  11. Con il MacBook, avendo una sola LUT, l’unica strada è scegliere il bianco nativo. Altre strade richiederebbero modifiche indipendenti delle curve delle tre LUT (alzare quella del rosso, abbassare quella del verde, …) ma essendocene una sola questo non è possibile.

    Mauro Boscarol

    17/9/09 alle 18:46

  12. Nella risposta breve si dice che “in certe situazioni” il valore gamma consigliato è gamma nativa o gamma L*, invece che gamma 2.2. Non ho trovato però una risposta più estesa su questo dettaglio e mi sarebbe utile sapere quando sarebbero preferibili questi altri valori. Ho letto altrove che il valore gamma L* sarebbe comunque preferibile al gamma 2.2 perché più vicino alla percezione dell’occhio umano.

    Grazie.
    Francesco.

    francescoemme

    28/1/10 alle 14:10

  13. Se il sistema lo propone meglio L* di 2.2.
    Se il sistema non consente la modifica del gamma, bisogna accontentarsi di quello nativo.

    Mauro Boscarol

    28/1/10 alle 14:28

  14. Dunque, meglio gamma L* anche se il laboratorio dove poi vado a stampare ha scelto (e mi consiglia) gamma 2.2?

    Se la priorità, come nel mio caso, è di perfezionare la corrispondenza del mio monitor con la stampa del laboratorio.

    Grazie.
    Francesco.

    francescoemme

    28/1/10 alle 14:37

  15. Una cosa è calibrare il monitor, un’altra cosa è stampare. Sono due cose totalmente scorrelate.

    Ti consiglio di continuare la discussione sul forum.

    Mauro Boscarol

    28/1/10 alle 14:45

  16. Caro Mauro, ti chiedo gentilmente un consiglio.

    Ho recentemente profilato il mio monitor Dell U2410 con uno Spyder 3 Pro. La scheda video è una Nvidia della serie 8000 e il s.o. Windows XP Pro.
    Inizialmente ho resettato tutti i valori del monitor sul default di fabbrica e lanciato il software dello Spyder con le impostazioni di default che prevedono Gamma = 2.2 e K° = 6500. Il risultato (visto semplicemente sul desktop di Windows) tendeva decisamente al magenta.

    Ho ripetuto l’operazione settando il sw dello Spyder su K° = nativo. Questa volta il risultato è apparentemente più bilanciato ed esente da dominanti evidenti a occhio.

    La domanda: ho proceduto bene? Potevo fare di meglio?

    Grazie in anticipo.
    Alessandro

    Alessandro Zanini

    2/3/10 alle 17:44

  17. Direi che così è perfetto. Probabilmente la scheda video ha la LUT per un singolo canale.

    Ciao.

    Mauro

    Mauro Boscarol

    2/3/10 alle 17:52

  18. Grazie !
    A.

    Alessandro Zanini

    2/3/10 alle 18:01

  19. Salve Mauro, complimenti per il sito, il blog ed il forum.
    In questo post indichi come migliori settaggi per il bianco di uno schermo di aptop il bianco nativo.
    Io possiedo un MacBook, versione precedente a quello in alluminio ed un iMac 20″ entrambi calibrati con Eye One display 2 con bianco 6500K e 1.8 di gamma.
    Sembra che Eye one match riesca a creare un profilo anche cn bianco 6500K, mentre mi sembrea di capire che mancando la possibilita’ di regolare i singoli canali RGB questo non dovrebbe essere possibile…
    Sto dicendo una cavolata?
    Mi consigli comunque la calibrazione con il punto di bianco nativo?
    Grazie

    teobull

    13/4/10 alle 12:54

  20. La calibrazione con bianco nativo è l’unica possibile se la scheda non ha la possibilità di registrare tre curve gamma, ma una sola.

    Mauro Boscarol

    13/4/10 alle 19:49

  21. Su Wikipedia ho trovato dei valori diversi rispetto ai tuoi di x e y attinenti a D65, ovvero x = 0.31271 e y = 0.32902. Sono sbagliati quelli inseriti su Wikipedia o è cambiato qualcosa nel frattempo?

    carlo rondinelli

    11/10/11 alle 22:47

  22. In realtà sono sbagliati tutti e due. I valori ufficiali della CIE sono x = 0.31272, y= 0.32903 (pubblicazione CIE 15:2004, pag. 35). Grazie per avermelo fatto notare (ho corretto i miei).

    Mauro Boscarol

    11/10/11 alle 22:58

  23. Salve,
    possiedo un MacBook Pro 15″ (ver. 5,1) modello 2009 e una Epson SP2100, ho calibrato il monitor e creato un profilo di stampa con Xrite ColorMunki ma le stampe risultano scure.

    Francesco Bighin

    2/1/12 alle 16:35

  24. Salve, ho un monitor professionale wide gamut, calibrato (lum. 160 cd) e profilato secondo i sui suggerimenti. È paradossale: se post produco immagini per web, la maggior parte dei clienti trova le foto chiare, quindi alla fine risulta preferibile lavorarle direttamente su laptop

    Francesco

    5/6/15 alle 16:58

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