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Il blog di Mauro Boscarol sulla gestione digitale del colore dal 1998

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Nozioni base di prestampa digitale

Aumento del punto di retino (dot gain) o TVI (tone value increase)

I punti di retino di ogni singolo inchiostro tendono ad aumentare la loro area nel passaggio dal file digitale alla pellicola e/o alla lastra e infine alla carta. Per esempio se un’area è indicata nel file come retinata (quindi ricoperta) al 30%, nella stampa finale la parte ricoperta (in assenza di interventi) potrebbe essere il 50%. Ciò si esprime dicendo che l’aumento del punto di retino al 30%, dal file alla carta, è stato del 20% (30% + 20% = 50%).

Ogni passaggio dal file alla stampa su carta contribuisce all’aumento del punto. Per esempio l’aumento del 20% visto sopra potrebbe essere dato da 2% nell’incisione della pellicola (da 30 a 32) da un altro 2% dalla pellicola alla lastra (da 32 a 34), da un 12% dalla lastra alla carta (mechanical dot gain) (da 34 a 46) e infine da un 4% per optical dot gain (da 46 a 50). Alla fine il punto è diventato più grande. La sua area è aumentata.

Il fenomeno dell’aumento del punto di retino può essere controllato, ma non eliminato. Il file di stampa può però essere preparato in modo tale da annullare l’aumento del punto (cioè in modo tale che un punto indicato nel file come 30% dia luogo ad una stampa effettivamente del 30%).

Quando il punto di retino viene riprodotto su pellicola e/o su lastra, il punto subisce una trasformazione, se l’imagesetter e/o  platesetter non sono linearizzati. Questa parte del problema si elimina linearizzando le periferiche.

Quando dalla lastra il punto arriva sulla carta, la carta lo assorbe e ne aumenta l’area. L’assorbimento della carta, che dovrebbe avvenire solo in verticale, avviene anche in orizzontale, e questa è la causa principale dell’ingrossamento del punto di retino (qualche ingrossamento può avvenire anche nel passaggio da ink roller a blanket roller).


Curve TVI

L’aumento del punto di retino (in inglese dot gain) viene più opportunamente chiamato incremento del valore tonale (tone value increaseTVI). Questo è il termine più usato oggi, considerato migliore di ingrossamento o aumento del punto perché indipendente dal concetto di area. L’aumento del valore tonale ha queste caratteristiche:

  • è ovviamente nullo alle percentuali di stampa 0% e 100% (il punto che non c’è non può ingrandire; il punto che già ricopre tutta la carta non può ingrandire);
  • è massimo attorno al 50%;
  • aumenta con l’aumentare della lineatura; l’aumento è circa proporzionale: se la lineatura raddoppia, il dot gain raddoppia;
  • è maggiore su rotooffset che su offset piana;
  • è diverso per ogni inchiostro.

Si può tracciare una curva dell’aumento (la prima qui sotto), oppure una curva di riproduzione tonale (TRC, la seconda qui sotto) che riporta in ordinata, invece dell’aumento, la percentuale stampata, cioè riporta la relazione tra misura del punto nel file e misura del punto stampato.

Aumento del punto

retino4

L’aumento del punto è tipicamente dato con il solo valore di aumento al 50% (o al 40%).


Calcolare il dot gain dalla densità o dal fattore di riflessione

L’aumento del punto può essere valutato con un densitometro misurando la densità di un’area e calcolando l’area effettivamente coperta da inchiostro con l’equazione di Murray Davies:

Murray-Davies

In questa equazione D0 è la densità a 0%, cioè del substrato non stampato, D100 è la densità al 100%, DN è la densità al N%.

Meglio ancora, evitando tutte le ambiguità della densità,  usare il fattore di riflessione, come propone Bruce Lindbloom. La formula diventa:

Lindbloom

Maggiori particolari nella pagina di Bruce Lindbloom citata sopra.

 

 

Mauro Boscarol

19/1/2009 alle 17:44